Graziano Zoni a destra con l'Abbé Pierre al centro di un incontro |
Papa Francesco
"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco
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lunedì 16 ottobre 2017
"L'Italia si impegni a trasformare le spade in aratri" (un ricordo di Graziano Zoni)
In ricordo di Graziano Zoni.
E’ morto Graziano Zoni, già presidente di Mani Tese e di Emmaus Italia. Un altro amico che ci lascia e che dobbiamo ringraziare davvero tanto!
Qualcuno ha scritto in queste ore che “... ha lasciato camminando il mercatino di Emmaus e ha raggiunto nelle “grandi vacanze” l’Abbé Pierre, Dom Helder Camara, don Tonino, il sindaco La Pira e tanti altri che lungo l’arco della sua vita ha incontrato, amato, seguito, fatto conoscere.”
Mi piace ricordarlo, a nome di Pax Christi, con un suo scritto, pubblicato su Mosaico di pace, nel mese di aprile 2003.
Sono parole ancora tragicamente attuali.
Perche anche oggi ‘Armi italiane uccidono in tutto il mondo’.
Vogliamo continuare il cammino condiviso con Graziano, con il suo impegno, la sua passione e la sua saggezza. Non solo un ricordo, ma una memoria ‘viva’ .
UN’ESPERIENZA CONTRO I MERCANTI DI MORTE
Tutto cominciò, nel 1984, con l’appello “Armi italiane uccidono in tutto il mondo” che firmammo in 33 "innamorati di pace" su proposta di alcuni nostri amici radicali (Rutelli e Cicciomessere tra gli altri). Ne seguì un convegno organizzato da Missione Oggi “Contro i mercanti di morte”. L’azione continuò con la partecipazione di Acli, MLAL, Mani Tese, Missione Oggi, Pax Christi, nel Comitato contro i mercanti di morte che ebbi l’onore e l’onere di coordinare per oltre cinque anni.
Impossibile riassumere l’impegno per ottenere una legge italiana che regolamentasse la produzione e il commercio delle armi italiane: un’azione di pressione morale su tutti i gruppi parlamentari, sul governo, un’azione continua di sensibilizzazione, dibattiti pubblici, assemblee con consigli di fabbrica nelle aziende produttrici di armi... Don Tonino era quasi sempre con noi. Dico “quasi sempre” perché qualche volta si scusava di doverci lasciare soli, avendo ricevuto qualche tirata d’orecchie dai suoi superiori... “Per qualche momento devo fare il bravo... ”. Ricordo benissimo un incontro con il gruppo parlamentare DC. Mario Segni ci ricevette e subito cominciò a ricordarci la forza della ‘deterrenza’ delle armi che aveva garantito al mondo 50 anni di pace. All’affermazione di Segni, don Tonino scattò in piedi... e “da credente a credente” fece notare, da par suo, la stupidità storica sostenuta da Segni, ricordandogli le 145 guerre ‘locali’, scatenate e in atto, per procura, in varie regioni del mondo, specie in Africa. Per questo – disse – non bisogna vendere armi a nessun inquilino dell’attuale manicomio internazionale.
La presenza di don Tonino in quegli anni di continua pressione politica per ottenere quella che oggi è la legge 185 del 1990, fu essenziale e determinante. Tra l’altro, l’avere un vescovo (e che vescovo!!!) con noi ci apriva più facilmente le porte del ‘Palazzo’ e ci facilitava l’attenzione nell’ambito ecclesiale. Quando la legge fu approvata, dopo cinque anni di intenso lavoro, anche se eravamo coscienti che fosse il meglio che il parlamento di allora poteva darci, non ne fummo proprio soddisfatti. Quella legge aveva troppi “buchi”, era troppo diversa da quella legge che noi per cinque anni affermammo di volere. La legge di Isaia, con un solo articolo: L’Italia si impegna a trasformare le lance in falci e le spade in aratri, e rifiuta di praticare l’arte della guerra. Con don Tonino avevamo perfino pensato di lanciare una proposta di legge di iniziativa popolare con questa utopia di Isaia... Dopo dieci anni dalla sua scomparsa terrena, pur sapendolo presente in mezzo a noi, in questo momento assurdo di dover “difendere” la 185/90, don Tonino ci manca... e non solo per questo!” (Graziano Zoni, Presidente di Emmaus italia)
15 ottobre 2017
d. Renato Sacco, coordinatore Nazionale di Pax Christi
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