Papa Francesco
"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco
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giovedì 25 maggio 2017
Quando la Chiesa è tiepida ci sono solo gli affari (papà Francesco a santa marta)
Io ricordo nella mia terra tanti uomini e donne, consacrati buoni, non ideologi, ma che dicevano: “No, la Chiesa di Gesù è così?” - “Questo è comunista, fuori!”, e li cacciavano via, li perseguitavano. Pensiamo al beato Romero, no?, cosa è successo per dire la verità. E tanti nella storia, anche qui in Europa. Perché?».
Se lo è chiesto papa Francesco, nella Messa a Santa Marta, riflettendo sulla necessità di passare da uno stile di vita «tiepido» a un vero «annuncio» di Gesù.
Il beato monsignor Oscar Arnulfo Romero fu assassinato dagli squadroni della morte legati al regime militare per avere denunciato le violenze contro i poveri; è stato beatificato due anni fa, il 23 maggio 2015.
Nell’omelia – riportata da Radio Vaticana – il Pontefice ha segnalato come «il cattivo spirito preferisce una Chiesa tranquilla senza rischi, una Chiesa degli affari, una Chiesa comoda, nella comodità del tepore, tiepida».
Il Vescovo di Roma ha ricordato una cosa che «si ripete nella storia della salvezza»: quando il popolo di Dio è tranquillo, non rischia o serve - non «dico gli idoli» - ma «la mondanità», allora il Signore manda i profeti che vengono perseguitati «perché scomodavano», come lo è Paolo (il riferimento è alla Lettura del giorno, dagli Atti degli Apostoli, ndr): capisce l’inganno e caccia via questo spirito che, pur dicendo la verità - cioè che lui e Sila sono uomini di Dio - è però «uno spirito di tepore, che faceva la Chiesa tiepida». Nella «Chiesa - afferma - quando qualcuno denuncia tanti modi di mondanità è guardato con occhi storti, questo non va, meglio che si allontani», esclama Papa Bergoglio.
Francesco rammenta «nella mia terra, tanti, tanti uomini e donne, consacrati buoni, non ideologi, ma che dicevano: “No, la Chiesa di Gesù è così?” - “Questo è comunista, fuori!”, e li cacciavano via, li perseguitavano. Pensiamo al beato Romero, no?, cosa è successo per dire la verità. E tanti, tanti nella storia della Chiesa, anche qui in Europa. Perché?».
«Il cattivo spirito - osserva il Pontefice - entra sempre dalle tasche»: «Quando la Chiesa è tiepida, tranquilla, tutta organizzata, non ci sono problemi, guardate dove ci sono gli affari».
Papa Francesco conclude con un invito alla Chiesa a non aver paura di annunciare il Vangelo e cacciare gli idoli: «Una Chiesa senza martiri - evidenzia - dà sfiducia; una Chiesa che non rischia dà sfiducia; una Chiesa che ha paura di annunciare Gesù Cristo e cacciare via i demoni, gli idoli, l’altro signore, che è il denaro, non è la Chiesa di Gesù».
Se lo è chiesto papa Francesco, nella Messa a Santa Marta, riflettendo sulla necessità di passare da uno stile di vita «tiepido» a un vero «annuncio» di Gesù.
Il beato monsignor Oscar Arnulfo Romero fu assassinato dagli squadroni della morte legati al regime militare per avere denunciato le violenze contro i poveri; è stato beatificato due anni fa, il 23 maggio 2015.
Nell’omelia – riportata da Radio Vaticana – il Pontefice ha segnalato come «il cattivo spirito preferisce una Chiesa tranquilla senza rischi, una Chiesa degli affari, una Chiesa comoda, nella comodità del tepore, tiepida».
Il Vescovo di Roma ha ricordato una cosa che «si ripete nella storia della salvezza»: quando il popolo di Dio è tranquillo, non rischia o serve - non «dico gli idoli» - ma «la mondanità», allora il Signore manda i profeti che vengono perseguitati «perché scomodavano», come lo è Paolo (il riferimento è alla Lettura del giorno, dagli Atti degli Apostoli, ndr): capisce l’inganno e caccia via questo spirito che, pur dicendo la verità - cioè che lui e Sila sono uomini di Dio - è però «uno spirito di tepore, che faceva la Chiesa tiepida». Nella «Chiesa - afferma - quando qualcuno denuncia tanti modi di mondanità è guardato con occhi storti, questo non va, meglio che si allontani», esclama Papa Bergoglio.
Francesco rammenta «nella mia terra, tanti, tanti uomini e donne, consacrati buoni, non ideologi, ma che dicevano: “No, la Chiesa di Gesù è così?” - “Questo è comunista, fuori!”, e li cacciavano via, li perseguitavano. Pensiamo al beato Romero, no?, cosa è successo per dire la verità. E tanti, tanti nella storia della Chiesa, anche qui in Europa. Perché?».
«Il cattivo spirito - osserva il Pontefice - entra sempre dalle tasche»: «Quando la Chiesa è tiepida, tranquilla, tutta organizzata, non ci sono problemi, guardate dove ci sono gli affari».
Papa Francesco conclude con un invito alla Chiesa a non aver paura di annunciare il Vangelo e cacciare gli idoli: «Una Chiesa senza martiri - evidenzia - dà sfiducia; una Chiesa che non rischia dà sfiducia; una Chiesa che ha paura di annunciare Gesù Cristo e cacciare via i demoni, gli idoli, l’altro signore, che è il denaro, non è la Chiesa di Gesù».
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