Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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domenica 14 maggio 2017

«Imploro per il mondo la concordia fra tutti i popoli»: papa Francesco a Fatima

Così il Papa ha chiesto alla Madonna di guardare «i dolori della famiglia umana che geme e piange in questa valle di lacrime». «Fa’ che seguiamo – ha continuato Bergoglio – l’esempio dei beati Francesco e Giacinta, e di quanti si consacrano all’annuncio del Vangelo. Percorreremo così ogni rotta, andremo pellegrini lungo tutte le vie, abbatteremo tutti i muri e supereremo ogni frontiera, uscendo verso tutte le periferie, manifestando la giustizia e la pace di Dio».

«Saremo, nella gioia del Vangelo – ha concluso – la Chiesa vestita di bianco, del candore lavato nel sangue dell’Agnello versato anche oggi nelle guerre che distruggono il mondo in cui viviamo». L’invocazione della pace e la memoria del sangue versato dalle vittime delle guerre è dunque presente fin dal primo atto pubblico nel santuario, dove si sono radunati decine di migliaia di pellegrini. 


Nel saluto alla folla della piazza Francesco ha spiegato che «nessun’altra creatura ha visto risplendere su di sé il volto di Dio come» Maria. Il Papa ha quindi citato le parole usate da Paolo VI durante un pellegrinaggio a Cagliari nel 1970: «Se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani, cioè dobbiamo riconoscere il rapporto essenziale, vitale e provvidenziale che unisce la Madonna a Gesù, e che apre a noi la via che a Lui ci conduce».

Ma Bergoglio ha anche approfittato dell’occasione del saluto serale per sgomberare il campo da modi di considerare la Madonna non consoni al Vangelo. 

«Pellegrini con Maria... Quale Maria? – si è chiesto - Una Maestra di vita spirituale, la prima che ha seguito Cristo lungo la “via stretta” della croce donandoci l’esempio, o invece una Signora “irraggiungibile” e quindi inimitabile? La “Benedetta per avere creduto” sempre e in ogni circostanza alle parole divine, o invece una “Santina” alla quale si ricorre per ricevere dei favori a basso costo? La Vergine Maria del Vangelo, venerata dalla Chiesa orante, o invece una Maria abbozzata da sensibilità soggettive che La vedono tener fermo il braccio giustiziere di Dio pronto a punire: una Maria migliore del Cristo, visto come Giudice spietato; più misericordiosa dell’Agnello immolato per noi?».


«Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio – ha ricordato il Pontefice - e, comunque, il giudizio di Dio sarà sempre fatto alla luce della sua misericordia. Ovviamente la misericordia di Dio non nega la giustizia, perché Gesù ha preso su di sé le conseguenze del nostro peccato insieme al dovuto castigo. Egli non negò il peccato, ma ha pagato per noi sulla croce». Ecco perché «siamo liberi dai nostri peccati» e «mettiamo da parte ogni forma di paura e timore, perché non si addice a chi è amato». Non dunque una fede basata sulla paura, sul rincorrere segreti e visioni, ma fondata sul Vangelo e sull’amore.

«Ogni volta che guardiamo a Maria – ha continuato Francesco - torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto. In Lei vediamo che l’umiltà e la tenerezza non sono virtù dei deboli ma dei forti, che non hanno bisogno di maltrattare gli altri per sentirsi importanti».

Bergoglio ha augurato ai presenti di poter diventare «con Maria, segno e sacramento della misericordia di Dio che perdona sempre, perdona tutto». Così da poter dire: «A causa dell’orgoglio del mio cuore, ho vissuto distratto dietro le mie ambizioni e i miei interessi, senza riuscire però a occupare alcun trono, o Signore! L’unica possibilità di esaltazione che ho è questa: che la tua Madre mi prenda in braccio, mi copra con il suo mantello e mi collochi accanto al tuo cuore».  





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