Tra sfratti e case fatiscenti: quel milione di bambini in povertà

Si cerca di non far mancare niente a
questi bambini, cibo, vestiti, giocattoli, scuola compresa, tra
odissee e viaggi infiniti con i mezzi pubblici per arrivare da una
parte all’altra parte della città. Ma è chiaro che una vita
simile sfiancherebbe chiunque, mentre l’immobilismo delle
istituzioni non guarda in faccia a nessuno. Uno spaccato di povertà,
una delle tante che affligge il nostro paese e che va peggiorando:
secondo gli ultimi dati forniti dall’organizzazione Save the
Children, in soli dodici mesi, in Italia il numero di minori in
povertà assoluta è aumentato del 14% arrivando a 1.292.000 minori,
dei quali oltre uno su tre ha meno di 6 anni, mentre dal 2008 al 2016
il numero di bambini in condizione di severo disagio abitativo è
cresciuto del 15,5%. Le famiglie povere sono 669mila, cifra cinque
volte maggiore rispetto a dieci anni fa, e tra i nuclei familiari di
origine straniera e con bambini, uno su tre vive in povertà
assoluta.
Un problema che affligge anche i
“fortunati” che pure una casa ce l’hanno. Secondo
l’organizzazione, più di un minore su 10 (l’11,2%) ha infatti
iniziato il nuovo anno in condizioni di severo disagio abitativo: “Il
14,8% delle famiglie con bambini non riesce a riscaldare
adeguatamente la casa, grave situazione abitativa che pregiudica la
crescita di tanti bambini e adolescenti” si legge nel comunicato
uscito a fine dicembre. Il 20,3% dei minori – più di uno su cinque
– vive in case con problemi strutturali quali umidità, tracce di
muffa alle pareti, soffitti gocciolanti, infissi rotti (la media Ue è
del 17,7%) e il 5,3% in strutture poco luminose. “Particolarmente
preoccupante il dato relativo alle famiglie con bambini
impossibilitate a riscaldare l’abitazione in modo sufficiente, che
supera la media dell’Unione europea di oltre 6 punti percentuali e
che, dal 2008, ha registrato un incremento del 28,7%”.
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