Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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mercoledì 17 gennaio 2018

Seminate la pace a "colpi" di prossimità e vicinanza! (Papa Francesco in Cile)

La pace va seminata «a colpi di prossimità, di vicinanza». E il costruttore di pace sa di dover vincere «meschinità e ambizione». Francesco celebra con queste parole nell'omelia la sua prima messa in Cile.

«Le beatitudini – ha detto Francesco – non nascono da atteggiamenti di facile critica né dagli “sproloqui a buon mercato” di coloro che credono di sapere tutto ma non vogliono impegnarsi con niente e con nessuno, e finiscono così per bloccare ogni possibilità di generare processi di trasformazione e di ricostruzione delle nostre comunità, nella nostra vita».
Gesù, «dicendo beato il povero, colui che ha pianto, l’afflitto, il sofferente, colui che ha perdonato… viene a sradicare l’immobilità paralizzante di chi crede che le cose non possono cambiare, di chi ha smesso di credere nel potere trasformante di Dio Padre e nei suoi fratelli, specialmente nei suoi fratelli più fragili, nei suoi fratelli scartati».
Il Vangelo chiede di non rassegnarsi. «Di fronte alla rassegnazione che come un ruvido brusio mina i nostri legami vitali e ci divide, Gesù ci dice: beati quelli che si impegnano per la riconciliazione. Felici quelli che sono capaci di sporcarsi le mani e lavorare perché altri vivano in pace. Felici quelli che si sforzano di non seminare divisione… Vuoi gioia? Vuoi felicità ? Felici quelli che lavorano perché altri possano avere una vita gioiosa. Desideri la pace? Lavora per la pace».
Bergoglio ha aggiunto di non poter fare a meno di evocare il «grande pastore» Raúl Silva Henríquez, cardinale arcivescovo di Santiago negli anni della dittatura di Pinochet, il quale diceva: «Se vuoi la pace, lavora per la giustizia… E se qualcuno ci domanda: cos’è la giustizia?, o se per caso pensa che consista solo nel non rubare, gli diremo che esiste un’altra giustizia: quella che esige che ogni uomo sia trattato come uomo».

«Seminare la pace a forza di prossimità, di vicinanza! – ha concluso Francesco – A forza di uscire di casa e osservare i volti, di andare incontro a chi si trova in difficoltà, a chi non è stato trattato come persona, come un degno figlio di questa terra. Questo è l’unico modo che abbiamo per tessere un futuro di pace, per tessere di nuovo una realtà che si può sfilacciare. L’operatore di pace sa che molte volte bisogna vincere grandi o sottili meschinità e ambizioni, che nascono dalla pretesa di crescere e “farsi un nome”, di acquistare prestigio a spese di altri. L’operatore di pace sa che non basta dire: non faccio del male a nessuno, perché come diceva San Alberto Hurtado: “Va molto bene non fare il male, ma è molto male non fare il bene”». 

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