Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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mercoledì 24 gennaio 2018

PORRAJMOS - lo sterminio nazifascista dei Rom e dei Sinti



PORRAJMOS 

lo sterminio nazifascista dei Rom e dei Sinti
il dovere della memoria


Fra il 1939 e il 1945 con l’obiettivo di creare un mondo più “puro”, circa 6 milioni di Ebrei, 500.000 Rom, Sinti e Jenisch furono sistematicamente uccisi dai nazifascisti insieme a persone con disabilità, appartenenti a minoranze religiose, omosessuali... 
Ma la storia di quegli anni è ancora da scrivere. Se la parola Shoah ha un significato sempre più conosciuto, non si può dire la stessa cosa per il Porrajmos, il genocidio di Rom, Sinti e Jenisch. Come già avvenuto per gli Ebrei e non solo, questo sterminio è stato rimosso perché i sopravvissuti hanno faticato a raccontare ciò che subirono, temendo di non essere creduti per il pregiudizio che pesava e pesa ancora su di loro. 
La persecuzione e la deportazione razziale appartengono anche alla storia italiana: nell’estate 1940 furono attivati vari campi di concentramento per ospitare ebrei, rom, sinti e cittadini di nazioni in guerra con l’Italia, in parte deportati per essere uccisi ad Auschwitz e in altri lager. La rimozione della complicità italiana al Porrajmos fa parte di un oblio ben più ampio, che riguarda anche i crimini di guerra commessi sotto il fascismo in Africa e in ex Jugoslavia; persino la legge che istituisce in Italia il Giorno della Memoria, non menziona lo sterminio subito dalle minoranze sinte e rom. 

incontro e reading teatrale con 
Dijana Pavlovic attrice e attivista per i diritti umani
Luca Bravi storico, Università di Firenze


a cura del Centro Studi "G.Donati"
con il patrocinio della Scuola di Psicologia e Scienze della formazione
con il contributo dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna

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