Papa Francesco
"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco
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martedì 19 maggio 2020
19 maggio 2020 “ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore” (commento a Gv 16, 5-11)
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».
Leggere queste sezioni di Vangelo è come mangiare un gelato alla velocità di un cucchiaino al minuto…rischia di diventare un frullato prima di finirlo! È poi chiaro che qui Giovanni accosta tra loro diversi discorsi di Gesù. Appena al capitolo 14 Tommaso gli aveva chiesto “Non sappiamo dove vai….” E adesso Gesù sottolinea la tristezza dei discepoli che sembra impedir loro di formulare domande, in particolare "dove vai"! MA se glielo aveva appena chiesto? Quando si teme qualcosa, il non fare domande potrebbe essere il segnale che sappiamo già intimamente quale possa essere la risposta. Questo quindi non è un passaggio contraddittorio: è come vedere la medesima situazione sotto più punti di luce, e registrare il maggior numero di emozioni, fatti e parole dei protagonisti di un evento. Qui al centro c’è Gesù e la sua consapevolezza di essere soggetto e di non subire quanto accadrà di lì a poco col giudizio.
Un’altra cosa mi ha sempre fatto pensare in passato di questo brano: sembra quasi che Gesù e lo Spirito siano tra loro in un rapporto di reciproca esclusione: o l’uno o l’altro. Poi nel tempo ho capito che ciascuno ha un suo compito nella vita. Gesù, il Figlio, ha espresso una missione che va a concludersi con una pienezza e questa non sarà la sua fine, ma l’inizio del cammino dello Spirito in noi. Questo vale anche per le nostre vite: forse comprendere che siamo inseriti in un processo di crescita e di dono e che questo serve per trasmettere qualcosa agli altri che lo trasmetteranno a loro volta. Allora ci possiamo interrogare: cosa pensiamo dia senso alla nostra vita? Se vivessimo solo di conquiste e di possesso, allora si che la tristezza e la paura ci occuperebbero il cuore! Tristezza per le cose che passano, paura di perderle. L’immagine del cristiano non è quella del forziere che accumula tesori, ma del vaso comunicante che trasmette notizie. Buone notizie!
Buona giornata a voi, sorelline e fratellini, con serena gioia del Paraclito!
Donde
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