Giovedì 19 aprile 2018, ore 17.30 - Biblioteca Amilcar Cabral
via San Mamolo 24, Bologna
Conversazione con Arrigo Pallotti, Università di Bologna
Tra il 1961 e il 1994 nel territorio del villaggio di Mgagao in Tanzania venne aperto un campo di addestramento militare per i guerriglieri dell’Africa australe. La presenza di questi guerriglieri rappresentò per gli abitanti di Mgagao un’occasione per sostenere la politica del governo, ma impose loro anche dei costi. Le voci raccolte a Mgagao sui rapporti tra guerriglieri e abitanti del villaggio consentono di mettere in una prospettiva nuova la storia del sostegno tanzaniano alla decolonizzazione dell’Africa australe.
Ingresso libero
Mercoledì 18 aprile 2018 | dalle 17.00 alle 19.00 - presso la Biblioteca Amilcar Cabral - via San Mamolo 24, Bologna
Amore e tenebra sono due delle forze che agiscono in questo libro, un'autobiografia in forma di romanzo, un'opera letteraria complessa che comprende le origini della famiglia di Oz, la storia della sua infanzia e giovinezza prima a Gerusalemme e poi nel kibbutz di Hulda, l'esistenza tragica dei suoi genitori, e una descrizione epica della Gerusalemme di quegli anni, di Tel Aviv che ne è il contrasto, della vita in kibbutz, negli anni trenta, quaranta e cinquanta.
Amos Oz (Gerusalemme 1939), nato Amos Klausner è uno scrittore e saggista israeliano. Oltre ad essere autore di romanzi e saggi, Oz è giornalista e docente di letteratura alla Università Ben Gurion del Negev, a Be’er Sheva. Sin dal 1967 è un autorevole sostenitore della “soluzione dei due stati” del conflitto arabo-israeliano. Nel 2008 ha ricevuto una laurea honoris causa dall’Università di Anversa. Nel 2007 ha vinto il premio “Premio Príncipe de Asturias de las Letras” e il premio Fondazione Carical Grinzane per la cultura mediterranea. Nel 2008 ha ricevuto il premio Dan David, nello stesso anno ha vinto anche il Premio Internazionale Primo Levi
Fino al 3 maggio 2018 - Biblioteca Amilcar Cabral - Via San Mamolo 24 – Bologna
Fotografie e testimonianze di Bruno Fert
Bruno Fert ha scelto di parlare dei migranti che attraversano il Mediterraneo per trovare rifugio in Europa, mostrando le loro abitazioni all’interno dei campi o delle “jungles” in Francia e in Grecia. Questi rifugi, nonostante siano provvisori, riflettono l’individualità di coloro che li abitano. Raccontano la loro vita in un momento difficile e importante del loro percorso.
Si potrà visitare la mostra negli orari di apertura della Biblioteca
Ingresso libero
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