Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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mercoledì 4 aprile 2018

Brasile, arrestato il prete che difende i contadini in Amazzonia

«Hanno arrestato padre Amaro!». La notizia ha fatto il giro del Brasile il 27 marzo. E nel giro di poche ore ha attraversato i confini del Paese sudamericano. Già, perché padre José Amaro Lopes de Sousa è il prete che ha proseguito la battaglia in difesa dei più deboli e per il diritto alla terra avviata da un’altra religiosa, suor Dorothy Stang. La donna, uccisa nel 2005 nella città di Anapú, nello stato brasiliano del Pará, è una vera e propria icona delle lotte per la terra e per una convivenza in armonia con la natura.


Padre Amaro fa parte dell’equipe pastorale della prelatura dello Xingú e dell’equipe dalla Commissione pastorale della terra (Cpt) a cui apparteneva anche suor Dorothy. Ed è stato portato nella stessa prigione – il Centro di recupero regionale di Altamira, nel Sudest del Pará – in cui si trova l’uomo condannato come mandante dell’omicidio di suor Dorothy Stang, il proprietario terriero Regivaldo Pereira Galvão.

Dario Bossi, padre comboniano e componente della coordinazione della Rete continentale latinoamericana Iglesias y Minerìa, commenta così quanto accaduto:

«Da tempo padre Amaro era minacciato e questo arresto lo consideriamo una diffamazione, una criminalizzazione molto grave. Soprattutto nel contesto attuale, di un Brasile che vede aumentare la violenza e anche la repressione contro i difensori dei diritti umani».


Le accuse contro padre Amaro

Il prete è stato arrestato con accuse pesanti. I reati contestati a padre Amaro, infatti, sono quelli di associazione a delinquere, minacce, espropriazione forzata, estorsione, assedio sessuale, offesa al pudore e lavaggio di denaro. Il fermo, stando a quando dichiarato dal giudice del distretto di Anapú, André Monteiro Gomes, è motivato dalla necessità di raccogliere «documenti, oggetti o qualunque altro elemento di prova collegato con i delitti contestati».

Stando alla ricostruzione pubblicata dalla rete Globo, la polizia starebbe sospettando il religioso, tra l’altro, di aver ricevuto denaro da un fazendeiro per proteggere una proprietà, per un totale di poco più di 7 mila euro, versati nel conto della sorella del padre.

La Chiesa del Brasile: «È un difensore dei diritti umani»

Sono in molti a essere convinti che le accuse mosse contro padre Amaro, in realtà, mirino solo a fermare la sua attività in difesa dei contadini. Un lavoro che dall’inizio degli anni Duemila pare stia dando parecchio fastidio ai grandi proprietari terrieri.

Secondo una nota diffusa poco prima di Pasqua dalla direzione nazionale della Commissione pastorale della terra, infatti, «padre Amaro e le suore di Notre Dame de Namur (Congregazione alla quale Suor Dorothy apparteneva) continuarono, come lei (come Suor Dorothy, ndr), ad appoggiare le comunità che lottavano per la terra e i Progetti di Sviluppo Sostenibile».

Questa attività sarebbe all’origine anche di tanti attacchi e minacce subiti dal prete e dalle suore dopo l’omicidio di suor Dorothy. E anche prima. Il Centro di Documentazione Mons. Tomás Balduino, infatti, registra minacce di morte contro padre Amaro a partire dal 2001.

Le suore che lavorano con il prete arrestato, lo descrivono così: «Padre Amaro è un instancabile difensore dei diritti umani e, per questo, è odiato dagli sfruttatori della regione e da quanti occultano i loro crimini. È da molto tempo che il padre è minacciato di morte dai latifondisti e da quanti vogliono appropriarsi in modo criminale delle terre del demanio per sfruttarle, scacciando la gente che ha bisogno della terra per sopravvivere».

La Cpt parla di «furia dei latifondisti» in Amazzonia

Le ragioni del fermo di padre Amaro, secondo la Cpt, sono dunque da ricercare proprio in quello in cui è impegnato da anni e nell’azione dei potenti infastiditi da tanto zelo.

«L’arresto di padre Amaro è una misura che vuol soddisfare la furia dei latifondisti di quella regione amazzonica e che pretendono, in tutti i modi, di distruggere il lavoro fatto dalla CPT e diffamare coloro che lottano a fianco dei “piccoli” per garantire i loro diritti».
La commissione della chiesa cattolica attiva in Brasile proprio nella difesa del diritto della terra, ammette di non aver ancora potuto accedere all’inchiesta che ha portato all’arresto, «ma c’è il sospetto che si tratti di un’azione ben orchestrata per mettere insieme elementi, non sappiamo di che qualità, per fondamentare l´ordine d’arresto». Insomma, dice la nota della direzione nazionale, «il mandato d’arresto non si basa su fatti concreti, ma su dichiarazioni di latifondisti della regione e di altre persone che si sono prestate a deporre contro padre Amaro».

La Cpt sottolinea anche che «buona parte dell’investigazione che ha portato all’arresto, è stata elaborata dopo la prigione, nel gennaio scorso, dell’autista che lavorava con padre Amaro. Varie dichiarazioni, citate nell’ordine d’arresto, iniziano dicendo che, sapendo della prigione dell’autista, i latifondisti decisero di andare dalla polizia per testimoniare contro il padre Amaro, descritto come il grande leader ed “incentivatore” delle invasioni di terre nel municipio di Anapú. Lo si incrimina anche d’essere l’”incentivatore” dell’uccisione di persone con lo scopo di dare alla regione una configurazione di conflitti agrari».

Oltre a questo, il giudice pare non abbia neppure interpellato il pubblico ministero prima di ordinare l’arresto del padre.

«L’agribusiness determina la politica di Brasilia»

Verificare ogni dettaglio della denuncia fatta dalla commissione della Chiesa in Brasile non è possibile, ma il contesto in cui è avvenuto il fermo del sacerdote dà credito a quanto detto. Lo stato brasiliano del Pará, infatti, è noto per essere segnato da tempo da violenti conflitti agrari, che hanno già portato alla morte e alla persecuzione di decine di donne e uomini proprio in relazione alla lotta per il diritto alla terra.

Chi ha provato a proporre “Progetti di Sviluppo Sostenibile”, inoltre, è stato sistematicamente minacciato e aggredito. Si tratta di attività messe in piedi trasformando dei territori, molto spesso del demanio ma occupate illegalmente dai latifondisti – spiega ancora la Cpt – «in un progetto di agricoltura che, oltre a garantire la sussistenza delle famiglie ed alimentare la città, cerca di preservare al massimo la natura».


A livello più generale, conclude la Commissione pastorale della terra, «l’arresto del religioso deve essere visto nel contesto dell’attuale momento nazionale in cui l’agrobusiness determina la politica brasiliana».

dal sito difesadeidiritti.com

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