"Siamo stati scelti per andare a cercare la salvezza": storie di migranti



Siamo stati scelti dal villaggio per andare a cercare la salvezza e la fortuna altrove, o perché ci sono già i nostri parenti emigrati in Europa. Nel nostro paese non si può vivere…


Il titolo di questo articolo riporta alcune domande consuete, che ci poniamo ogni volta nel sentire o nel leggere le notizie riguardanti i profughi arrivati sulle nostre coste, oppure dimenticati nei campi di concentramento in Libia, oppure ancora fermi nei centri di Grecia e Turchia o Macedonia; sono interrogativi che sorgono spontanei in ognuno di noi.
Sono però anche le prime domande che vengono fatte dai soccorritori a quanti vengono salvati dai barconi in mare aperto o all’arrivo sulla terra ferma.
Il dr. Bartolo, medico di Lampedusa da molti anni, racconta nel suo libro “Lacrime di sale” ciò che si è sentito rispondere dalle molte persone che ha salvato e di cui si è preso cura.
Non posso usare il “virgolettato” perché tante sono le testimonianze in questo senso: io stesso ho assistito a Gibuti al passaggio di gruppi di etiopi in fuga dal loro paese, verso il golfo di Aden, camminare sotto il sole, con in mano una bottiglia di acqua e i missionari che viaggiavano con pane e scatole di tonno da regalare durante la strada. La somma delle dichiarazioni di coloro che hanno fatto il viaggio verso la speranza si può riassumere nelle parole che seguono…(leggi articolo su Unimondo)



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