Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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lunedì 27 marzo 2017

Due minuti e mezzo alla fine del mondo?


Mancano due minuti e mezzo alla fine del mondo. Ad aver avvicinato il rischio dell’autodistruzione terrestre è stata l’accelerazione dei cambiamenti climatici e soprattutto, come sempre da oltre settant’anni, la minaccia di una guerra nucleare che scateni un’apocalisse di matrice tutta umana. Per questo, a fine gennaio, un gruppo di scienziati atomici ha spostato in avanti di trenta secondi il simbolico “orologio del giorno del giudizio”, che non è mai stato tanto vicino alla mezzanotte dal 1953, quando l’Unione sovietica testò la bomba all’idrogeno e diede il via alla corsa agli armamenti nucleari con gli Stati Uniti.

Nel 2017 si terranno i negoziati dal 27 al 31 marzo e dal 15 giugno al 7 luglio.
22 dicembre 2016 

L’Assemblea generale dell’Onu il 27 ottobre 2016 ha approvato una risoluzione che chiede di avviare nel 2017 i negoziati per un Trattato internazionale finalizzato a vietare le armi nucleari. 

Grave è stata la posizione del governo italiano. L’Italia ha votato contro la messa al bando delle armi nucleari.


Oggi come allora il rischio ha intensificato gli sforzi di chi vuole tornare indietro, disarmare le testate nucleari e riportare la lancetta dei minuti in posizioni più sicure. E ora la comunità internazionale è più ricettiva: per la prima volta dalla fondazione delle Nazioni Unite, i Paesi membri sembrano pronti ad approvare una misura giuridicamente vincolante che metta al bando gli ordigni atomici. Il test della volontà globale si avrà a partire da domani, quando cominciano i lavori di una Conferenza, convocata dall’Assemblea Generale Onu con una risoluzione, che sfoci in un trattato per l’eliminazione delle armi nucleari.

È vero che i Paesi armati nuclearmente e i loro alleati (Italia compresa) si sono opposti alla risoluzione, una realtà che impedirà a un eventuale trattato di avere effetti concreti immediati. Rimane, però, in ogni caso, ben 123 nazioni hanno già dichiarato la loro opposizione politica a questi arsenali, che a quasi 50 anni dalla firma del Trattato di non proliferazione contano ancora 15mila testate, di cui 4.400 pronte all’uso.

Il Parlamento Europeo invece si è espresso per la messa al bando delle armi nucleari.

Nel 2017 si terranno i negoziati dal 27 al 31 marzo e dal 15 giugno al 7 luglio.

Sosteniamo i negoziati per giungere ad un Trattato internazionale di messa al bando delle armi nucleari.

Il diritto internazionale vieta l'uccisione dei civili e l'uso delle armi nucleari provoca un annientamento inevitabile dei civili.

Papa Francesco in dicembre ha rivolto questo appello nel dicembre scorso: 

CITTA' DEL VATICANO, 12 DIC 2016 - "Rivolgo - scrive il Papa nel messaggio per la Giornata della pace - un appello in favore del disarmo, nonché della proibizione e dell'abolizione delle armi nucleari: la deterrenza nucleare e la minaccia della distruzione reciproca assicurata non possono fondare questo tipo di etica. Con uguale urgenza supplico che si arrestino la violenza domestica e gli abusi su donne e bambini". Lo fa dopo aver auspicato fraternità tra i popoli, basata non sulla paura ma su rispetto e dialogo sincero.






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