Papa Francesco
"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco
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domenica 25 marzo 2018
È memoria sovversiva perché sovverte le nostre costruzioni (Commento di padre Balducci alla DOMENICA DELLE PALME - Anno B)
25 Marzo 2018 - DOMENICA
DELLE PALME - Anno B
Non ci sono spazi
garantiti, perché non appena uno per salvare la legge sacrifica un
debole entra subito nella schiera di quelli che hanno crocifisso il
giusto. Siamo allora tutti coinvolti.
PRIMA LETTURA: Is 50,4-7
- SALMO: 21- SECONDA LETTURA: Fil2,6-11- VANGELO: Mc 14,1-15,47
Quando mi avviene di
dover dire qualcosa dopo aver ascoltato la narrazione della Passione,
avverto l’incongruità, la non pertinenza del commento perché, se
vi siete lasciati penetrare da questa straordinaria narrazione, non
potete non aver accolto un messaggio perfettamente modellato sulla
vostra attesa, sulle vostre perplessità: sia quelle che appartengono
a noi in quanto creature umane, segnate dalla finitezza e dal
peccato, sia quelle che ci riguardano in quanto viventi in una data
società, in un dato momento della storia comune. […] Niente è
garantito di fronte a questa radicale rivelazione: se il senso
dell’esistenza del singolo uomo e di tutti gli uomini è quello che
ci è stato rivelato cioè è quello della dignità dei miti, dei
poveri, dei perseguitati, degli assetati di giustizia, dei
misericordiosi: cioè di quelli che in questo mondo niente contano, e
che se si aggirano nei palazzi del potere – e non importa dire
quale potere – non possono farlo che con contraddizioni interiori
se sono rimasti autentici.
Non ci sono spazi
garantiti, perché non appena uno per salvare la legge sacrifica un
debole entra subito nella schiera di quelli che hanno crocifisso il
giusto. Siamo allora tutti coinvolti. Contro chi posso puntare il
dito? Siamo collocati a quel livello dove devo smettere perfino la
nostra legittima dialettica contrapposizione. Non possiamo dire:
«Quelli sono i farisei». No, siamo tutti dentro e siamo dalla parte
dei colpevoli e dobbiamo batterci il petto come fece il centurione
sotto la croce. È molto importante questa riflessione per
purificare di continuo – perché non è una riflessione da un
momento solo – le nostre idee acquisite, anche il Gesù Cristo
della nostra cultura. Se noi entriamo in questa tenebra ne siamo
purificati perché siamo in grado di capire che cosa sia il mistero
della resurrezione, che non dobbiamo immaginare secondo le categorie
della nostra cultura.
Si legge: «Non sapevano
che fosse resurrezione». E chi lo sa di noi? Nessuno lo sa perché
la resurrezione non può essere rappresentata con categorie interne
alla nostra labile cultura. Ma, se scendiamo nelle profondità, nasce
come un postulato che è più forte delle scosse sismiche, perché o
c’è l’assurdo che inghiotte anche noi – perché come si fa
vivere un giorno in più dopo che si è visto quello che si è visto?
– oppure c’è una specie di ipoteca lanciata sul futuro. È la
speranza che getta l’ancora oltre la tenebra della notte e si
abbarbica ad un’alba che verrà, quella che chiamiamo Pasqua.
Queste sono le certezze che fioriscono ai margini di questa
pagina che è la memoria cristiana per eccellenza.
Che cosa fu il
Cristianesimo? Fu il racconto di questa passione. Il resto è nato
dopo e non sempre puro, non sempre giusto. Ma questa memoria è la
grande memoria cristiana che è, per ripetere l’espressione di un
teologo contemporaneo, una «memoria sovversiva». È memoria
sovversiva perché sovverte le nostre costruzioni. In questi mesi
io ho visto questa sovversione: i sapienti diventati stolti, i
maestri del diritto dire sciocchezze, gli uomini del potere amanti
della giustizia improvvisamente impalliditi per il senso
dell’ingiustizia che stavano compiendo. L’ora delle tenebre non è
un’ora da mettere nella serie delle ore del nostro calendario, sta
sotto tutte le ore. A volte si rompe il velo e ci caschiamo dentro.
Ci siamo cascati e allora la passione del Figlio dell’Uomo e la
nostra passione di umanità arrivano a combaciare. È da qui che
nasce la sapienza senza la quale non sarebbe possibile vivere secondo
Dio.
Ernesto Balducci – da
“Gli ultimi tempi” vol 2 – anno B
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