Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

Translate

venerdì 16 marzo 2018

Arriva il tempo di smettere di giocare con le bambole! (Commento a Giovanni 7,1-2.10.25-30)

Dal Vangelo secondo Giovanni 7,1-2.10.25-30

In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.

Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne.
Andati i suoi fratelli alla festa, vi andò anche lui; non apertamente però, di nascosto. 
Alcuni di Gerusalemme dicevano: “Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia”.
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: “Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato”.
Allora cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora.

Attorno a Gesù si è ormai scatenato un vociare fitto di pensieri tra loro contraddittori: i capi del tempio voglio ucciderlo ma adesso è qui a Gerusalemme e parla liberamente! È stato riconosciuto come Messia ma ci tengono nascosta questa verità? Cosa c'è sotto? Sappiamo però che Gesù è di Nazareth e ha una famiglia di origine: invece si dice che dell'inviato di Dio non si conosce l'origine. Quindi? Chi è Gesù?


Gesù invita a riconoscere chi lo ha inviato. Perchè anche Gesù ha scoperto nella sua vita la sua vocazione (Questi è il Figlio mio prediletto, ascoltatelo). Ogni vocazione è anche una conversione perchè ci chiede di mettere da parte i nostri calcoli e le nostre previsioni. I nostri pregiudizi sono i pelouche rassicuranti che ad un certo punto dobbiamo imparare a mettere da parte, altrimenti resteremo sempre infantili. Si dice che per Dio fu più facile tirar fuori Israele dall'Egitto che l'Egitto dal cuore di israele!

“Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato”. Gesù ha compiuto questo passaggio, questa pasqua l'ha coinvolto all'inizio del suo peregrinare tra gli uomini. Un pellegrinaggio a cui è chiamato ciascuno, a suo modo, secondo il proprio carattere di figlia o figlio.

Dalla conversione alla vocazione il passo sarà breve!

PS: 

Da Laudato Si!

217. Se «i deserti esteriori si moltiplicano nel mondo, perché i deserti interiori sono diventati così ampi », la crisi ecologica è un appello a una profonda conversione interiore. Tuttavia dobbiamo anche riconoscere che alcuni cristiani impegnati e dediti alla preghiera, con il pretesto del realismo e della pragmaticità, spesso si fanno beffe delle preoccupazioni per l’ambiente. Altri sono passivi, non si decidono a cambiare le proprie abitudini e diventano incoerenti. Manca loro dunque una conversione ecologica, che comporta il lasciar emergere tutte le conseguenze dell’incontro con Gesù nelle relazioni con il mondo che li circonda. Vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale di un’esistenza virtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana. 





Nessun commento:

Posta un commento