Papa Francesco
"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco
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mercoledì 28 giugno 2017
La resistenza è un lavoro sacro (appello di padre Alex Zanotelli)
APPELLO ALLE CHIESE PER IL SANCTUARY MOVEMENT
La politica anti-migranti della UE,
come del governo Gentiloni, si fa sempre più pesante. La UE, dopo
aver siglato quel criminale accordo con la Turchia (costato sei
miliardi di euro!) per bloccare i profughi siriani, ha stipulato
simili accordi con l’Egitto di Al Sisi (un miliardo di euro) e con
il Niger (cinquecento milioni di euro) per bloccare i migranti
sub-sahariani. Anche l’Italia, con il governo Renzi ed ora con
Gentiloni, ha perseguito la stessa politica del Migration Compact
firmando un patto scellerato con la Libia di El Serraj e un altro con
i capi ‘tribali’ del Fezzan, per bloccare i migranti dell’Africa
nera. Il governo italiano ha fatto altrettanto con il governo del
Niger regalandogli duecento milioni di euro. Questa è la politica
europea: esternalizzare le frontiere siglando patti con i peggiori
dittatori e pagata a caro prezzo dai disperati della terra. Inoltre
la UE ha pesantemente militarizzato il Mediterraneo trasformandolo in
un cimitero (sono oltre cinquantamila i migranti che vi sono
sepolti!).
E al suo interno la UE persegue una
politica anti-migratoria fatta di leggi discriminatorie e razziste,
di muri, di fili spinati, di centri e ‘campi speciali’ come
nell’Ungheria di Orban. “Campi di concentramento”, li ha
definiti Papa Francesco. E tanti paesi della UE si rifiutano di
accettare la quota di migranti decisa da Bruxelles. La UE infatti
prevedeva il ricollocamento di 160.000 rifugiati ed invece è
riuscita a ricollocarne solo 13.000! Ancora più grave è il fatto
che Bruxelles intende deportare un milione di migranti irregolari
entro il 2017. Un’operazione questa quasi impossibile, oltre che
costosa, ma che rivela quale politica la UE stia perseguendo. “È
vero che siamo una civiltà che non fa figli - ha commentato pochi
giorni fa Papa Francesco - ma anche chiudiamo la porta ai migranti.
Questo si chiama suicidio.”
E Bruxelles chiede ai 27 stati membri
di mettere mano alla propria legislazione per una politica più
restrittiva nei confronti dei migranti. L’Italia ha prontamente
risposto con il decreto Orlando-Minniti, il cosiddetto ‘Pacchetto
Sicurezza’. Il decreto, approvato dal Parlamento il 12 aprile con
il ricatto della fiducia, stabilisce che il rifiuto di riconoscimento
dello status di rifugiato da parte della Commissione territoriale non
è ‘reclamabile’ se non in Cassazione. Non c’è quindi per il
rifugiato la possibilità di un appello in Corte. Respinta la
domanda, al rifugiato non resta che andare in un Centro Permanente
per il Rifugiato (CPR), per poi essere espulso nell’inferno da cui
è fuggito.
E questo sta avvenendo non solo in
Europa, ma anche negli USA con il neo presidente D. Trump, che
minaccia di espellere undici milioni di clandestini, in buona parte
latinos. Infatti Trump, oltre al muro tra gli USA e il Messico che
gli costerà un miliardo di dollari, ha iniziato ad espellere ogni
settimana settecento clandestini.
Per rispondere a questa tragedia,
alcune chiese hanno rilanciato il “Sanctuary Movement” (il
movimento che offre asilo, rifugio, santuario a chi è ricercato
dalla polizia per essere espulso, perché clandestino). È un
movimento che si rifà alla tradizione biblica (Num. 35,9-34),
ripresa poi nel Medioevo, per cui chi riesce a trovare rifugio in un
luogo sacro o in una città asilo ha il diritto ad essere protetto.
Questo movimento ha avuto inizio negli USA negli anni Ottanta, quando
Reagan deportava i rifugiati ai loro paesi come il Salvador o il
Nicaragua dove li aspettava la morte. Più di 500 chiese si erano
costituite ‘santuari’ di asilo politico. Molto si sono così
salvati.
Ora, con l’avvio della presidenza
Trump, ben settecento istituzioni (fra queste, anche città,
università e contee) hanno iniziato a dare rifugio politico a chi
rischia di essere espulso. I responsabili religiosi si rifiutano di
aprire le chiese alla polizia, quando viene per arrestare i
clandestini. “Le chiese devono aprire i loro battenti per
accogliere coloro che Trump vuole deportare - afferma nella rivista
ecumenica Sojournes, B. Packnett -. Se Trump decidesse di deportare
undici milioni di clandestini, dobbiamo chiedere una massiccia
disobbedienza civile. La resistenza è un lavoro sacro. Ecco perché
è il nostro lavoro.”
Uno dei più accesi sostenitori di
quest’azione è il rev. Fred Morris di 82 anni della Chiesa
Metodista di Los Angeles. “La mia comunità cristiana combatterà
con le unghie e con i denti - ha detto recentemente - Non apriremo
neppure di fronte a un mandato. Se vogliono prendere le persone che
noi proteggiamo, dovranno buttare giù la porta della chiesa.”
Alle chiese si sono aggiunte anche
alcune università, città e contee. Alle “città santuario” il
25 gennaio Trump ha deciso di tagliare i fondi federali. Il giudice
californiano W. Orrick ha accolto i ricorsi di due contee di S.
Francisco e Santa Clara, bloccando così il decreto del Presidente.
Questo movimento è uno straordinario
stimolo per le sonnolente chiese d’Europa. Data la gravità della
situazione dei migranti in Europa, diventa pressante un appello anche
alle chiese in Italia perché lancino nel nostro paese il movimento
delle ‘chiese santuario’! È un atto di coraggio che devono fare
le chiese in Italia, dalle diocesi alle parrocchie, dalle comunità
cristiane ai conventi. È il coraggio della disobbedienza civile per
la difesa della vita umana! E lo stesso coraggio lo devono avere le
chiese valdesi, luterane, battiste, metodiste, evangeliche presenti
sul nostro territorio. Se le chiese dessero l’esempio, anche città,
comuni, municipalità e università potrebbero seguirne l’esempio.
“Sogno un’Europa in cui essere migrante non è un delitto”, ha
detto Papa Francesco lo scorso anno parlando alle massime autorità
della UE. Questo è anche il nostro sogno e il nostro impegno.
Alex Zanotelli
Napoli, 1 maggio 2017
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