Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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sabato 3 giugno 2017

Cercare vie nuove, modalità nuove alla missione universale della Chiesa (Papa Francesco)

«Conoscete bene la mia preoccupazione circa le Pontificie Opere Missionarie – ha esordito il Papa – molto spesso ridotte a un’organizzazione che raccoglie e distribuisce, a nome del Papa, aiuti economici per le Chiese più bisognose. So che state cercando vie nuove, modalità più adeguate, più ecclesiali per svolgere il vostro servizio alla missione universale della Chiesa», ha proseguito Francesco, sottolineando che «in questo processo di urgente riforma» c’è il sostegno dall’intercessione dei santi Carlo Lwanga e compagni, martiri dell’Uganda, la cui memoria liturgica ricorre oggi.



Le Pontificie Opere Missionarie (Pom) devono trovare «vie nuove, modalità più adeguate, più ecclesiali» per svolgere il loro servizio alla missione universale della Chiesa, perché «molto spesso» sono «ridotte a un’organizzazione che raccoglie e distribuisce, a nome del Papa, aiuti economici per le Chiese più bisognose». Lo ha denunciato il Papa in persona, nell’udienza che ha concesso questa mattina ai partecipanti alla assemblea delle Pom, ribadendo così la propria «preoccupazione» e confermando che ha deciso di dedicare il mese di ottobre del 2019, come preannunciato dal cardinale prefetto di Propaganda fide Fernando Filoni, alle missioni, «tempo propizio affinché la preghiera, la testimonianza di tanti santi e martiri della missione, la riflessione biblica e teologica, la catechesi e la carità missionaria contribuiscano ad evangelizzare anzitutto la Chiesa, così che essa, ritrovata la freschezza e l’ardore del primo amore per il Signore crocifisso e risorto, possa evangelizzare il mondo con credibilità ed efficacia evangelica».

Francesco ha confermato che «per rinnovare l’ardore e la passione, motore spirituale dell’attività apostolica di innumerevoli santi e martiri missionari», ha accolto «con molto favore», come preannunciato nei giorni scorsi dal card. Filoni la proposta, elaborata dalle Pom assieme alla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, di «indire un tempo straordinario di preghiera e riflessione sulla missio ad gentes»: «Chiederò a tutta la Chiesa di dedicare il mese di ottobre dell’anno 2019 a questa finalità, perché in quell’anno – ha sottolineato Francesco – celebreremo il centenario della Lettera Apostolica Maximum illud, del Papa Benedetto XV», documento «importantissimo» nel quale il Papa regnante dal 1914 al 1922 «ricorda quanto sia necessaria, all’efficacia dell’apostolato, la santità della vita» e raccomanda, di conseguenza, «una sempre più forte unione con Cristo e un coinvolgimento più convinto e gioioso nella sua divina passione di annunciare il Vangelo a tutti, amando e usando misericordia verso tutti».


Questo, ha proseguito il Papa, «risulta più che mai essenziale per la missione anche oggi», perché «rinnovarsi», ha detto Francesco citando Benedetto XV, «richiede conversione, richiede di vivere la missione come opportunità permanente di annunciare Cristo, di farlo incontrare testimoniando e rendendo gli altri partecipi del nostro incontro personale con lui. Auspico che la vostra assistenza spirituale e materiale alle Chiese le renda sempre più fondate sul Vangelo e sul coinvolgimento battesimale di tutti i fedeli, laici e chierici, nell’unica missione della Chiesa: renda l’amore di Dio prossimo ad ogni uomo, specialmente ai più bisognosi della sua misericordia. II mese straordinario di preghiera e riflessione sulla missione come prima evangelizzazione – ha spiegato ancora il Papa – servirà a questo rinnovamento della fede ecclesiale, affinché al suo cuore stia e operi sempre la Pasqua di Gesù Cristo, unico Salvatore, Signore e Sposo della sua Chiesa». In vista dell’ottobre 2019, «la preparazione di questo tempo straordinario dedicato al primo annuncio del Vangelo ci aiuti ad essere sempre più Chiesa in missione», ha detto Francesco, che ha poi citato ampiamente la Evangelii nuntiandi di Paolo VI, «magna carta dell’impegno missionario post-conciliare»: «Evangelizzatrice – scriveva Montini citato da Bergoglio – la Chiesa comincia con l’evangelizzare sé stessa. Comunità di credenti, comunità di speranza vissuta e partecipata, comunità di amore fraterno, essa ha bisogno di ascoltare di continuo ciò che deve credere, le ragioni della sua speranza, il comandamento nuovo dell’amore. Popolo di Dio immerso nel mondo, e spesso tentato dagli idoli, essa ha sempre bisogno di sentir proclamare le grandi opere di Dio, che l’hanno convertita al Signore, e d’essere nuovamente convocata e riunita da Lui. Ciò vuol dire, in una parola, che essa ha sempre bisogno di essere evangelizzata, se vuol conservare la freschezza, lo slancio e la forza, per annunziare il Vangelo”». 

Prima delle benedizione finale, il Papa ha concluso: «Nello spirito dell’insegnamento del Beato Paolo VI, desidero che la celebrazione dei 100 anni della Maximum illud, nel mese di ottobre 2019, sia un tempo propizio affinché la preghiera, la testimonianza di tanti santi e martiri della missione, la riflessione biblica e teologica, la catechesi e la carità missionaria contribuiscano – ha sottolineato – ad evangelizzare anzitutto la Chiesa, così che essa, ritrovata la freschezza e l’ardore del primo amore per il Signore crocifisso e risorto, possa evangelizzare il mondo con credibilità ed efficacia evangelica».  

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