Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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venerdì 22 maggio 2020

22 maggio 2020 “Popoli tutti, battete le mani!” (commento a Gv 16, 20-23a)

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».



Rallegrarsi, perché? Proviamo a partire da un esempio, quello che Gesù utilizza per simboleggiare l’enigma del non mi vedrete/mi vedrete, tristezza/gioia. L’immagine di una donna che partorisce, che passa attraverso la tristezza del parto, intesa come sofferenza quasi fino alla morte, e giunge alla gioia perché vede il bambino che è nato: “non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo”. Una gioia simile al ritrovamento dello spicciolo perduto -un evento drammatico!-, della pecora smarrita che viene riaccompagnata dal suo pastore fin dentro al recinto della vita. Tutte queste parabole raccontano di una soglia che viene oltrepassata ma sulla quale permane traccia di una comunicazione, di una relazione, una porta che non viene chiusa. A volte penso che certe frasi siano cariche ancora di violenza: parliamo di abbattere muri, forse sarebbe sufficiente aprire delle porte, delle feritoie per far passare la luce sulle nostre stanze rassicuranti, ma buie e piene di cordoni ombelicali che ci bloccano.

Se la porta è aperta, allora “nessuno potrà togliervi la vostra gioia”. La relazione tra madre e figlio non deve essere quella del cordone ombelicale, ma dell’amore, capace di riconoscere la tristezza ma anche di sapere della gioia. Il giorno del dolore ha un termine, quello della gioia no! I suoi vedranno crocifisso Gesù morire ed essere sepolto, ma l’incontro con Gesù il Vivente non si limita al giorno pasquale. Il vedersi di nuovo non è solo quello legato alla fisica della luce e delle cose illuminate, ma corrisponde a quello che alcuni chiamano intelligenza del mistero: una vela spiegata sul mare, al vento che soffia ben oltre i suoi limiti, ma di cui comprende una parte che permette alla barca di scivolare veloce sulle acque e andare avanti. In questa comunione lo Spirito ha un ruolo non piccolo: rassicura il credente, che pur in una condizione continua di ricerca e di pellegrinaggio, è ormai nella luce di un’amicizia che non può essere interrotta da nessuno.

Rilke, poeta austriaco di origine boema, sviluppando la sua opera di scrittore, mostra nel tempo una progressiva comprensione della realtà che diviene accessibile solo a chi è capace di amare. Il mondo stesso non è la roccia da scavare con scienze e tecnologie, da sfruttare commercialmente, magari causando morti e distruzioni; il mondo è soglia per comprendere se stessi in una relazione di amore che non è solo limitata al presente, ma capace di viaggiare nell’arco temporale che va dal passato alla vita futura.

Soglia: oh pensa che è per due che si amano.
Logorare un po' la propria soglia di casa,
     dopo dei tanti di prima
             e prima di quelli di dopo.

 (Rilke)



Donde


PS: ieri per la festività della Madonna di San Luca ho trascorso quasi tutto il giorno in Cattedrale. Per chi volesse è possibile recuperare il commento di ieri e farsi una doppia dose!!!!

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