Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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lunedì 16 dicembre 2019

aggiornamento pagina ORARI DI SAN SIGISMONDO

 ORARI MESSE 
A SAN SIGISMONDO SETTIMANA 
DAL 15 DICEMBRE AL 22 DICEMBRE

DOMENICA 15 DICEMBRE - - - - - - messa 18.30 SAN SIGISMONDO

domenica 1 dicembre 2019

AGGIORNAMENTO pagina ORARI DI SAN SIGISMONDO

 ORARI MESSE 
A SAN SIGISMONDO SETTIMANA 
DAL 1 DICEMBRE AL 8 DICEMBRE





DOMENICA 1 DICEMBRE - - - - - - messa 18.30 SAN SIGISMONDO

domenica 24 novembre 2019

Aggiornamento pagina ORARI DI SAN SIGISMONDO

ORARI MESSE A SAN SIGISMONDO SETTIMANA
DAL 2 NOVEMBRE AL 1 DICEMBRE

DOMENICA 24 NOVEMBRE - - - - - - messa 18.30 SAN SIGISMONDO


domenica 17 novembre 2019

Aggiornamento pagina ORARI DI SAN SIGISMONDO

ORARI MESSE A SAN SIGISMONDO SETTIMANA
DAL 17 NOVEMBRE AL 24 NOVEMBRE

DOMENICA 17 NOVEMBRE - - - - - - messa 18.30 SAN SIGISMONDO

sabato 9 novembre 2019

Aggiornamento pagina ORARI DI SAN SIGISMONDO

ORARI MESSE A SAN SIGISMONDO
SETTIMANA 
DAL 10 NOVEMBRE AL 17 NOVEMBRE

DOMENICA 10 NOVEMBRE - - - - - - messa 18.30 SAN SIGISMONDO

lunedì 4 novembre 2019

AGGIORNAMENTO PAGINA ORARI DI SAN SIGISMONDO

 ORARI MESSE A SAN SIGISMONDO
SETTIMANA 
DAL 3 NOVEMBRE AL 10 NOVEMBRE



DOMENICA 3 NOVEMBRE - - - - - - messa 18.30 SAN SIGISMONDO

domenica 3 novembre 2019

APRITI AL MONDO festa della missione (4-9 novembre 2019)


Festa della Missione
Bologna 4-9 novembre 2019

Il mondo è una festa se sappiamo abitarlo, costruire ponti più alti dei muri, incontrarci, conoscerci e “scoprire la terra dell’altro”. È il messaggio di Apriti al Mondo, che si terrà a Bologna dal 4 al 9 novembre 2019.

venerdì 25 ottobre 2019

AGGIORNAMENTO pagina ORARI DI SAN SIGISMONDO

ORARI MESSE A SAN SIGISMONDO
SETTIMANA 
DAL 20 OTTOBRE AL 27 OTTOBRE


DOMENICA 27 OTTOBRE - - - - - - messa 18.30 SAN SIGISMONDO

lunedì 21 ottobre 2019

AGGIORNAMENTO pagina ORARI DI SAN SIGISMONDO

 ORARI MESSE A SAN SIGISMONDO
SETTIMANA 
DAL 20 OTTOBRE AL 27 OTTOBRE





DOMENICA 20 OTTOBRE - - - - - - messa 18.30 SAN SIGISMONDO

domenica 13 ottobre 2019

CINEMAFRICA 2019

cinemafrica 2019 
film dall'Africa e sull'Africa
  
Cinemafrica2019
Cinemafrica2019Cinema Lumière Bologna | 18 • 19 • 20 • 21 ottobre 2019
programma su cinemafricabo.it
studenti ingresso omaggio

 Nessuno nasce odiando i propri simili a causa della razza, della religione o della classe alla quale appartengono. Gli uomini imparano a odiare, e se possono imparare a odiare possono anche imparare ad amare, perché l'amore, per il cuore umano, è più naturale dell'odio (Nelson Mandela)

Aggiornamento pagina ORARI DI SAN SIGISMONDO

SETTIMANA DAL 13 OTTOBRE AL 20 OTTOBRE

DOMENICA 13 OTTOBRE - - - - - - messa 18.30 SAN SIGISMONDO

domenica 29 settembre 2019

mercoledì 25 settembre 2019

Giuseppe Stoppiglia è partito per il lungo viaggio.


«Non intendo vivere la fede che fugge dal mondo
ma quella che resiste nel mondo 
e ama e resta fedele a Dio».
[Dietrich Bonhoeffer]


Dopo aver camminato per sentieri non praticati e valli antiche,
è partito senza valigia, all’età di 82 anni,

don Giuseppe Stoppiglia
prete e viandante

domenica 15 settembre 2019

lunedì 2 settembre 2019

martedì 13 agosto 2019

VUT 14: This is home (13 agosto 2019)

Un fuori programma. Ho passato una lunga notte di sonno recuperando i ritagli di veglia obbligati dei giorni scorsi. Un'ora qui, mezz'ora là. Alla fine ho messo insieme tutte le ore non dormite, e ne ho fatte quasi 8 tutte d'un fiato. Perfino il sole oggi poltrona e lascia il posto a nuvole per quei temporali da 10 minuti che non richiedono ombrelli. Se ce ne sarà bisogno, allora meglio restare in casa.

lunedì 12 agosto 2019

VUT 13: la luna è quasi piena (11-12 agosto 2019)

I tamburi dopo un po' sembrano un pianoforte. I ragazzi del Kisedet hanno preparato parte dello spettacolo di suoni, danze e acrobazie che utilizzano per sensibilizzare le persone della città e dei villaggi sulla presenza e su chi siano i bambini di strada. Mettendo il dubbio che la risposta violenta sia quella giusta.

domenica 11 agosto 2019

VUT 12: qual è l'ombelico del mondo? (10 agosto 2019)

Torniamo a prendere alloggio al Cana lodge, dopo qualche anno che avevamo disertato per altri ostelli. Qui avevo incontrato come guardiano notturno un ex boxeur che negli anni 70 aveva partecipato alle olimpiadi per il Tanzania.

sabato 10 agosto 2019

VUT 11: la coerenza angolare dei baobab (9 agosto 2019)

All'alba la campana segnala che anche questa notte è trascorsa a Migoli, e prende il posto della musica sparata a palla; del raglio dell'asino, sempre a questuare un po' di sosta, anche quando è ormai fermo da ore, tanto atavica la sua schiavitù; del pianto improvviso di un brutto sogno notturno dei bimbi dell'orfanotrofio; del belato così simile al loro di qualche capretta alla corda. Il canto inizia la messa e pone ordine ai miei pensieri del mondo.

giovedì 8 agosto 2019

VUT 10: alla deriva (8 agosto 2019)

Nane nane! Sembra il saluto di Mork, invece indica la data odierna: 8/8, festa nazionale dell'agricoltura. Da qualche parte in Tanzania ci sarà una fiera dove viene mostrata tutta la capacità di produzione alimentare del paese.

VUT 8 9: lente ci superano le bici (6-7 agosto 2019)

Prima volta per il gruppo di una strada polverosa. Tappa a Ilamba: si scende da Iringa, si prende la direzione sud per Mafinga. 500 metri e si arriva a Ipogolo. Da lì inizia la nostra strada che in breve tempo smette l'asfalto e indossa un abito rosso di terra che è come un pulviscolo pervasivo, le piante sui cigli delle strade ne sono talmente coperte da sembrare alberi autunnali.
Il pulmino ci custodisce in uno scafandro ad aria condizionata.

lunedì 5 agosto 2019

VUT 7: poi Marco muore, però... (5 agosto 2019)

Entriamo in Iringa, prima volta, ancora stranamente assopita, sono le 9.30. Nelle strade il traffico come il fiato trattenuto di un sommozzatore sott'acqua: qualche bolla sale ogni tanto. Sono auto e Dala Dala. Sui marciapiedi la gente è in marcia da sempre. Così l'Africa.

domenica 4 agosto 2019

VUT 6: il fiume ed il ponte (4 agosto 2019)

Occhi aperti, giorno di viaggio, 300 km da Morogoro a Tosamaganga: forward to the past! Alla meta ci arrivo carico di 30 anno di incontri, persone, volti.

Facciamo così: fate finta di sfogliare un album di foto.

sabato 3 agosto 2019

VUT 5: A.L.F.A. (3 agosto 2019)

Il riferimento non è al maschio Alfa, leader di un branco. Ironicamente è l'acronimo scelto da padre Riccardo per dare un nome alla scuola secondaria che ha costruito in questi anni (potete recuperare il post del 4 agosto 2018). Significa AUTO LIBERATION FOR AFRICA.

venerdì 2 agosto 2019

giovedì 1 agosto 2019

VUT 3 Saltando le fila della storia non si è liberi (1agosto 2019)

Uscire da Dar è mettersi in coda ed esclusi quanti vanno a piedi, sono i boda boda a vincere la scommessa di trovare sempre una via per uscire dal traffico. Boda boda, cioè le moto utilizzate come taxi. Sono migliaia a Dar. Non temono il contromano né lo slalom tra auto o pedoni. I marciapiedi non sono un ostacolo. Hanno fretta di arrivare, ma soprattutto possono e dunque lo fanno.

mercoledì 31 luglio 2019

VUT 2 colore profondo Dar (31 luglio 2019)

Un colore ha profondità quando lo sguardo non riesce a esaurirlo dopo ripetute osservazioni. Non si tratta solo di intensità del livello cromatico, ma della sua capacità di sorprendere di nuovo la nostra percezione. Ancora non hai visto tutto di me, sembra dirmi oggi la città di Dar es Salaam. Eppure sarò passato qui almeno una 50ina di volte in questi anni!

martedì 30 luglio 2019

VUT 1: Facciamo un gioco (30 luglio 2019)

(VUT=sigla per VIAGGIO UNIVERSITARIO IN TANZANIA)

Siamo ancora a Bologna. Prendiamo l'aeroporto, un aereo, un biglietto, un futuro sorprendente. Lasciamo a terra i parenti, l'afa, un po di impegni datati e le cose che restano indietro.

domenica 26 maggio 2019

FIORI DI STRADA (mostra fotografica di Kisedet ed il servizio con i bimbi di strada di Dodoma) 28/5-1/6



FIORI DI STRADA L'impegno di KISEDET per la TANZANIA

Mostra fotografica di Romina Remigio
 e Andrea Simeone, Claudio Capoferri, Giovanni Iannaccio, Marcello Fiocchi e Stefano Barbieri

28 maggio - 1 giugno 
D.to  Scienza dell'Educazione  “Giovanni Maria Bertin” Via Filippo Re n° 6 Bo

Presentazione martedi 28 maggio ore 21.00 
“ Sala Don Contiero ” - Via San Sigismondo 7 Bo  

OCCHIO, TESTA E CUORE
Fare fotografia è mettere sulla stessa linea di mira il cuore, la mente e l’occhio.” (Henri Cartier-Bresson)

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SETTIMANA DAL 26 MAGGIO AL 2 GIUGNO


DOMENICA 26 MAGGIO----------messa 18.30 SAN SIGISMONDO

martedì 19 marzo 2019

Africa in cammino stereotipi, narrazioni, immaginari (21 marzo 2019)



Centro Studi Donati  

Africa

Africa in cammino 
 stereotipi, narrazioni, immaginari 

Giampaolo Musumeci giornalista freelance, fotografo, conduttore radiofonico, regista e autore di documentari 

Selenia Marabello antropologa e ricercatrice, Università di Bologna

giovedì 21 marzo 2019
h. 21
   c/o Aula 1
via del Guasto 3/1, Bologna
 

venerdì 8 marzo 2019

Un libro senza prefazione (contributo a don Tullio Contiero)

Un libro senza prefazione.

Don Tullio si lasciò incontrare con me, come si faceva incontrare con tutti: nel vivo della storia, senza troppi riassunti delle puntate precedenti, senza perdere tempo a guardare troppo il passato, soprattutto di noi studenti che a volte arrivavamo a San Sigismondo come ultima spiaggia. 
1990: nelle Università in tutta la penisola eravamo ancora nel pieno dell'occupazione, e aveva un nome: la Pantera. In contemporanea comparivano infatti articoli di una leggendaria ed imprendibile pantera che s'aggirava per le colline italiane (in quel momento se non ricordo male, quelle toscane!). Il movimento di studenti che si era diffuso in Italia, partendo dalla Sicilia, corrispose per tanti ad una uscita da se stessi per fare propri ambienti corsi idee fino a quel momento studiate solo per ripetere la lezione agli esami. Un movimento imprendibile non tanto perchè fosse un po carbonaro o sotterraneo, tutt'altro, ma per la vivacità che seppe risvegliare in tanti di noi. Non pochi docenti portarono avanti i propri corsi abbinando alla propria materia, la situazione che si stava vivendo. Fu una sincera e bella esperienza di partecipazione alla vita politica, non certo in senso partitico!

domenica 24 febbraio 2019

domenica 17 febbraio 2019

domenica 10 febbraio 2019

venerdì 8 febbraio 2019

"Non odierò" (Izzeldin Abuelaish): Costruire strumenti di pace

Questa è una storia vera, la storia di un palestinese nato nel campo profughi di Jabalia, a Gaza, in una famiglia cacciata , come migliaia di altre famiglie palestinesi, dalla propria casa al momento della nascita dello Stato di Israele nel 1948. E’ la storia della tenacia di un uomo, della sua incrollabile fede nelle possibilità di costruire percorsi di pace anche in realtà tormentate come quelle di Israele e Palestina. E di una tenacia ancora più incredibile perché fortemente provata dalla vita.

sabato 2 febbraio 2019

La speranza eccede i nostri calcoli! (p.E.Balducci - IV DOMENICA TEMPO ORDINARIO – Anno C)

3 FEBBRAIO 2019 – IV DOMENICA TEMPO ORDINARIO – Anno C

Il nostro Dio non è un Dio nazareno è un Dio che rassorniglia, in qualche modo, a ciò che portano nel cuore i delusi che negano Dio. Da qui rampolla la fcde e la speranza.

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SETTIMANA DAL 3 FEBBRAIO AL 10 FEBBRAIO


DOMENICA 3 FEBBRAIO----------messa 18.30 SAN SIGISMONDO

domenica 27 gennaio 2019

Frequenze medie e pietre posate (27 gennaio 2019 Mapanda crossing 6)

UNA LUNGA PREMESSA CHE PUÒ ESSERE SALTATA.

L'effetto della frequenza: siamo fatti a percepire una forbice della frequenza dei suoni. Al di sotto e al di sopra della linea non riusciamo a sentire nulla.

Andando a Usokami (26 gennaio 2019 Mapanda crossing 5)

Il punto di partenza, come a Monopoli, che quando passi dal via puoi ritirare 20000 lire. Altri tempi!

sabato 26 gennaio 2019

Domenica is coming (25 gennaio 2019 Mapanda crossing 4)

Alle 6 del mattino ci separiamo dal gruppo: per me ed Enrico giornata di acquisti in vista della festa di Domenica. Ma c è anche un regalo per me.

venerdì 25 gennaio 2019

La pietra che i costruttori hanno scartato (24 gennaio 2019 Mapanda crossing 3)

"Non si sta male qua a scolpire la pietra!". Cosi don Giovanni riscatta la giornata che doveva essere altrove e con altri. È saltato l'incontro a Usokami, o meglio, rimandato a sabato. Quindi ci troviamo di nuovo alle prese con i lavori di parrocchia.
La Cenerentola delle pietre diviene testata d'angolo

giovedì 24 gennaio 2019

Splende la pioggia, ma che fai? (23 gennaio 2019 Mapanda crossing 2)

Mi sono stati promessi lavori concreti oggi, se voglio guadagnarmi il pane in missione. Mi sembra che don Enrico abbia precorso i tempi dell'attuale presidente tanzaniano che è stato eletto con la parola d'ordine HAPA KAZI TU (=qui si lavora e basta!). Direi che questo è il pensiero del parroco ben prima del 2015. Mi adeguo.

mercoledì 23 gennaio 2019

È solo un viaggio? (21-22 gennaio 2019 Mapanda crossing 1)

Il volo è alle 11 del mattino: Bologna, Istanbul, Dar es Salaam. L'arrivo alle 2.45 (in realtà mezz'ora dopo). Don Enrico e suor Dorotea ci attendono in aeroporto al punto di scambio dove tutti si incrociano: gli atterrati, i bagagli, i taxisti, i parenti, i ciondoloni, alberi e case, primi cinguettii, le nuvole e un po di vento, la luna piena, il cielo notturno.

domenica 20 gennaio 2019

Centosettanta: "Fratello, dove sei?"

Non era proprio questa la domanda, era piuttosto: "Dov'è tuo fratello?". "Sono forse io il custode di mio fratello?", la risposta di Caino. E se prima o poi la domanda di Caino cambiasse? Se rispondesse: "Fratello, dove sei?". Anzi, no! Ha già risposto.

METRONOMO

I

I punks dell'ultima ora, i bagnanti
paffuti scesi al mare oleoso, operai sdentati e studenti senza lezione:
li bagna, prostatico, il cielo della vecchia
Europa. Esperienze coi gessetti colorati,
avevano dipinto le piazze e la carta. Ma pochi e diretti colpi d'acqua han sfasciati i tratti, scavato il fronte
disvelato del fondo ceruleo mare,
il memoriale finto del misero Ares.
Non sono più le nazioni i confini, 
ma le persone, le persone. E questo non l'hai ancora svolto.
Tutto si scioglie e migra altrove!

II
Lo spazio liquido non siamo noi, non siamo. L'acqua che noi siamo è il vapore se riesce a trovare il coperchio, i
l tetto della serra anche se cresciamo.
Non so voi, io ero cresciuto bene! Ma sono cresciuto di terra dove viene il figlio di Pan e sembra un contadino. Sono sbiadito in seguito: Poseidone assente del tutto! Eppure ero nipote di marinai e pescatori. Uno ebbe pure un'altra vita nel nuovo mondo!

III
C'è un battello: creò il mare e il vento l'ha smorzato. C'è un superstite, e uno scafista lo ha stordito e – pluf – non è tornato più a galla. Era già pomeriggio. C'è un vestito coi colori uguali e bagnati. A quest'ora sarà intonacato tutto di braccia. C'era chi vaneggiava dei morti. Un sogno: ecco il bombardamento contro di noi! Noi vegliamo. Si! Nella notte vegliamo, inquieti. Ma il desiderio è stare a letto e possibilmente dormire. 
Sanno dove trovarci le guardie che vengono all'ora buia.
Le strade che portano in piazza sono sgombre e non ci sono più fantasie quando le violenze prevalgono. 

Il sogno? Svenduto agli altri, non siamo noi a sognare.
Non siamo. Noi abbiamo le paure di Morfeo: neppure sono incubi queste icone accidentali.


IV
Sulla barca non sai se cantano o parlano o litigano. Tu non sai come è fatta una barca. Ti immagini Odisseo e le sue Sirene, legato per sentire o sopravvivere o passare il momento. 
Erano invece dei o profeti a far scaturire fonti d'acqua:
Mosè fece questo nel deserto aggrappato al suo legno, 
e tra i greci perfino un cavallo alato con lo zoccolo
disperse le rocce infuocate, più su, verso la cima del monte Elicona, Ippucrene sopra il bosco: ha un nome ed è lì che le muse riuscivano col loro mestiere, cantando commedie e tragedie, sempre liete, facevano cessare ogni angustia e dimenticar ogni male. 
La zoccolata di Febo per chi naviga non è l'audace fame nell'iride ma la gola spoglia e inaridita.

Senz'acqua i sogni di chi fugge in stive. Senza sirene,
ogni voce è memoria che scava con spezzate le unghie, 
non i canti d'infanzia o la storia del popolo, ma cosa, cosa sta racchiuso in quel silenzio impedito? Ogni voce è l'ultima voce. Si disfano le rovine umane dei loro corpi. 
Le corde vocali imbrunite e senza mestiere.
La voce nostra? Eccola, si digita facilmente.
Non siamo noi in questo esodo né ebrei né egiziani. 
Non siamo. L'acqua che noi siamo pigia polemica contro la pozzanghera.

V
le ninfe hanno lasciato i boschi d'oro e seppelliscono gli stranieri: ecco uno scintillio di pioggia.
L'attimo del metronomo per il pianista che ritrova il suo tempo, e il tasto fuori nota ritrova la carne che sopra vi si getta, corpo a corpo, la tastiera è un altro prossimo che cerca di vivere. Lo schiavista riduce di due nodi, il Grecale non soffia. Getta via lo sguardo dai fantasmi. Getta via le carcasse dei piccioni schiantati in strada. Getta via. Getta via i corpi.
VI
Al molo chi scende è salvato come da Oswice o Mathausen: non per sua forza o resistenza. Mi guarda a lungo dalla soglia un ragazzo. Dietro gli sta il fratello morto, o scende la vecchia 
scala a chiocciola. Nell'azzurro sole delle pietre blù 
sbiadisce l'ombra chiara del giovane novizio: è guerra!



VII

Gli uomini morti giacciono lungo il muro delle transenne,
luminosi corpi imbiancati, coperti da mani d'argento, e gocciano vermi dalle loro palpebre gonfie. Le ombre dei vivi nette come il sistema venoso sulla pelle di un vecchio le acque gementi sfiorano.

Nelle loro tombe insipidi i maghi giocano con le serpi.

Onde del mare toccano le infinite sponde del metronomo.

“Taciti, sopra il calvario s'aprono gli aurei occhi di Dio.”