Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

Translate

mercoledì 13 settembre 2017

Infangare due papi al contempo: chi c'è dietro la proclamazione di Santo Papa Giovanni XXIII a patrono dell'esercito?

Il Presidente della Cei Bassetti assicura che si informerà, perché non ne sapeva nulla. «È una questione su cui non voglio entrare perché purtroppo ne sono stato informato questa mattina. Voglio informarmi molto bene dalla Segreteria di Stato, dalla Congregazione. Quindi non lascio dichiarazioni su questo punto». Il Cardinale Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve lo dichiara, interpellato a Bologna a margine di un’iniziativa al Seminario arcivescovile, sulle polemiche sollevate dalla scelta di san Giovanni XXIII, papa Roncalli, come patrono dell’Esercito italiano : «È il Pontefice della pace, non delle armi», si sostiene da più parti nel mondo ecclesiastico e cattolico.
ECCO l'intervento del presidente di Pax Christi

San Giovanni XXIII patrono dell’Esercito Italiano?
Intervento del Presidente di Pax Christi Italia, Mons. Giovanni Ricchiuti

Ci è giunta notizia che San Giovanni XXIII sarà quanto prima proclamato Patrono dell'Esercito Italiano, avendone fatto parte al tempo della Prima Guerra Mondiale.

Come Presidente della sezione italiana di Pax Christi, Movimento Cattolico Internazionale per la Pace, mi sembra irrispettoso coinvolgere come Patrono delle Forze Armate colui che, da Papa, denunciò ogni guerra con l'Enciclica ‘Pacem in terris’ e diede avvio al Concilio che, nella Costituzione ‘Gaudium et spes’, condanna ogni guerra totale, come di fatto sono tutte le guerre di oggi.
Se questa notizia fosse vera, sollecitato da tutto il Movimento Pax Christi e anche da altre persone sensibili al tema della pace, ritengo assurdo il coinvolgimento di Giovanni XXIII, anche perchè l’Esercito di oggi, formato da militari professionisti e non più di leva, è molto diverso da quello della prima Guerra mondiale che, non lo possiamo dimenticare, fu definita da Benedetto XV ‘inutile strage’.  E’ molto cambiato anche il modello di Difesa, con costi altissimi (23 miliardi di euro per il 2017) e teso a difendere gli interessi vitali ovunque minacciati o compromessi.

Pensare a Giovanni XXIII come Patrono dell’Esercito lo ritengo anticonciliare anche alla luce della forte ed inequivocabile affermazione contenuta nella Pacem in Terris, “con i mezzi di distruzione oggi in uso e con le possibilità di incontro e di dialogo, ritenere che la guerra possa portare alla giustizia e alla pace è fuori dalla ragione – alienum a ratione”.

E’ ‘roba da matti’, per usare un’affermazione di don Tonino Bello, anch’egli Presidente di Pax Christi fino al 1993.
Papa Giovanni XXIII è nel cuore di tutte le persone come il Papa Buono, il papa della Pace, e non degli eserciti.
Sono certo che questo sentire non sia solo di Pax Christi, ma di tante donne e uomini di buona volontà, a cui chiediamo di unirsi con ogni mezzo a questa dichiarazione per esprimere il proprio rammarico per una decisione che non rappresenta il "sensus fidei" di tanti credenti che hanno conosciuto Giovanni XXIII o che ne apprezzano la memoria di quella ventata profetica che ha indicato alla Chiesa nuovi sentieri di giustizia e di pace.
Altamura, 11 settembre 2017
+ Giovanni Ricchiuti
Vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti

Una cerimonia ufficiale oggi sancisce san Giovanni XXIII patrono dell’Esercito italiano: l’ordinario militare per l’Italia, monsignor Santo Marcianò, consegna al capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Danilo Errico, presso la sede dell’Esercito a Roma, la Bolla - promossa dalla Congregazione per il Culto divino - in cui viene indicato il nuovo patronato per Papa Roncalli.

Bolla che porta monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti (Bari) e presidente di Pax Christi-Italia, a definirsi «indignato, arrabbiato». Per questo «provvedimento ho usato tre aggettivi: irrispettoso, assurdo, anticonciliare. Lo so che sono pesanti, ma non si può definire in altro modo l’idea di proclamare san Giovanni XXIII patrono dell’Esercito. Un fatto indegno, questa proclamazione, della memoria profetica di quel Pontefice».

Il Presidente di Pax Christi evidenzia l’«assurdità» del coinvolgimento di Papa Roncalli come patrono dell’Esercito solo per il fatto di essere stato da giovane Cappellano nella sanità militare, all’epoca della «Grande guerra».

Ancora i labirinti burocratici coprono le male intenzioni di pochi? 

Il Documento che attribuisce al Vescovo di Roma chiamato «il Papa buono», il «Papa della pace», l’autore dell’enciclica «Pacem in terris», il titolo di patrono dell’Esercito, ha già suscitato polemiche nei giorni scorsi, anche per la gestione della decisione e della comunicazione, come afferma Ricchiuti: «Non si fa - sostiene in un colloquio con l’Ansa - i vescovi italiani non sono stati consultati, non abbiamo saputo nulla, si è proceduto con una sorta di sotterfugio, ma che stile è? Non lo ammetto, non lo accetto». Le parole di Bassetti sembrano una conferma che qualcosa nell’iter comunicativo non ha funzionato, e Ricchiuti intende consultarlo.


Quello che più «ci rammarica» appunto è «che questa decisione è stata assunta senza che se ne sapesse nulla. Ho contattato molti vescovi e tutti mi hanno detto la stessa cosa, hanno condiviso con me la contrarietà. Non è bello questo modo di fare. Siamo dispiaciuti, amareggiati».

Ieri anche una figura del cattolicesimo attivo in politica come Pierluigi Castagnetti
ha espresso la sua contrarietà: « Si vuole associare all’esercito un patrono che sia segno di contraddizione con la sua funzione istituzionale o si vuole “contenere” lo spessore profetico di un Papa la cui memoria nella coscienza di tutti è vissuta come il simbolo della bontà e della pace?». Poi lancia un dubbio: «Ma Papa Francesco ne è informato?».


In ogni caso, Ricchiuti spiega che esiste ancora un margine perché si possa tornare indietro rispetto alla decisione: «La consegna della Bolla non segna un passo irreversibile, manca ancora l’ufficialità liturgica, che dev’essere proclamata in un rito. In attesa di quel giorno speriamo che si alzino anche altre voci affinché non si faccia questo passo».

Peraltro l’Ansa scrive di avere appreso «da qualificate fonti vaticane» che non di «bolla pontificia» si tratta, com’era stato annunciato, ma di un decreto emanato dal Culto divino; e che la Segreteria di Stato non risulta informata dell’atto.

(fonte principale VaticanInsider)

Nessun commento:

Posta un commento