Papa Francesco
"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco
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domenica 3 settembre 2017
Questo è il fondamento! (commento di p.Balducci alla XXII Domenica T.O.)
3 Settembre 20017–22^DOMENICA DEL
TEMPO ORDINARIO–Anno A
Spesso l'egoismo, la ricerca del bene
particolare, costi quel che costi, passa dall'individuo alla classe,
dalla classe alla nazione. Lo vedete come l'orizzonte si oscura per
questa passione in cui non c’è alcun riflesso di universalità
vera, di premura per l'umanità.
PRIMA LETTURA: Ger 20, 7-9- SALMO: 62-
SECONDA LETTURA: Rm 12, 1-2- VANGELO: Mt 16, 21-2
...Nella cultura del mondo voi trovate
tutti gli ideali ma con il presupposto che devono restare tali, come
una tappezzeria. Ed è stupido prenderli sul serio! Così pensano gli
uomini. Però se uno è innamorato di quegli ideali, al punto tale di
volerli vedere realizzati, ecco che entra in questa dimensione e si
trova in conflitto con la cultura di cui pur vive, in cui vive e non
in un conflitto egoistico, capriccioso, ostinato ma in un conflitto
che mira al superamento, che mette sotto questione le ingiustizie di
questo mondo non per ragioni personali, non perché scatta la voglia
di difèndere un proprio diritto, ma perché c'è la volontà di
salvare i diritti di tutti gli uomini. Secondo me il segno sicuro è
questa esigenza di universalità. Io, come voi, vivo in una società
in cui diciamo: «ci vuole la libertà di pensiero, ci vuole il
diritto alla salute...», però questa non è profezia, è
tornaconto. A me interessa sapere se questo diritto alla salute lo
volete per tutti gli uomini, anche per quelli che ora stanno morendo
di fame. Se volete una democrazia in cui la libertà sia la vostra,
se volete... queste cose possono interessarmi nell'immediato ma non
hanno a che fare con quella dimensione di cui sto parlando. La novità
di Gesù Cristo, a prescindere dal discorso se Egli è Dio, è che si
è insediato per sempre - ed ecco perché Egli è Signore - in questa
profondità ed ha legittimato dentro di noi questa necessità che è
diversa dalle necessità a cui obbediamo ogni giorno. Noi viviamo
dentro la ruota del necessario. Se vogliamo vivere è necessario
lavorare, se avete famiglia è necessario lavorare di più... Ci sono
necessità che ci peggiorano e ci modellano, ma sono necessità che
agiscono su di noi a partire da una scelta di vita di cui dobbiamo
pagare, giorno dopo giorno, tutte le implicazioni e sono necessità
degne di rispetto. C'è però un impedimento morale che in realtà
non sembra per niente necessario secondo gli occhi del mondo. È
forse necessario che uno si rovini la vita per volere la pace nel
mondo? Le persone serie gli dicono: «Stia tranquillo». E necessario
che un giovane lasci tutto per andare nel Terzo mondo? Chi te lo fa
fare? Eppure c'è una necessità. Come la chiamerete Dove trova il suo
fondamento se non in quest'ansia, in questa tensione che attraversa
l'umanità intera e nonostante le sue bassezze getta su di lei
riverberi di grandezza e di dignità? Perché non siamo del tutto
schifati di questo mondo? Perché non ci viene del tutto la nausea di
questo mondo? Non ci viene perché ogni tanto vediamo trasparire
queste dedizioni generose e allora capiamo che all'interno del corso
delle cose c'è un'altra necessità di altro ordine, per fondare la
quale non servono gli scienziati, i filosofi ma serve soltanto la
voce, incontestabile e indimostrabile, della coscienza morale, che è
un a priori, un punto di partenza. lo non ho bisogno di dimostrare
che cercare un mondo di pace è una cosa fondata, lo è perché lo
voglio, lo è perché si deve. E' una necessità che ha la stessa
assolutezza dei principi formali della nostra dignità spirituale.
Questo è il fondamento. Ho parlato senza entrare in pieno nella
natura della profezia evangelica. Adesso lo possiamo fare, perché ne
abbiamo recuperato i presupposti umani, le analogie umane, le
preparazioni umane, perché non sarebbe giusto dire che questa
necessità la avvertono i cristiani. Vedete che non è così. Anzi, a
proposito, guardate come in che modo la maniera di pensare secondo
gli uomini ha svuotato la croce di Cristo. Su dieci cristiani, quando
dico: «Chi non prende la mia croce e mi segue, non è degno di me»,
nove pensano subito che la croce voglia dire la croce delle
tribolazioni, delle malattie...; insomma la rassegnazione, che è
l'opposto assoluto di ciò che dice il Signore. La lettura del
Vangelo secondo gli uomini è una esortazione alla rassegnazione e
invece, come sapete, Gesù non fu un rassegnato, anzi «è necessario
che io sia condannato». Perché è necessario? Gesù Cristo è un
fanatico? È necessario perché la scelta che io ho fatto il giorno
in cui dissi a Satana: «vai indietro», in cui rinunciai al
dominio,al lenocinio del benessere fisico ed al miracolo - le tre
rinunzie di Gesù nel deserto - porta inevitabilmente alla mia
condanna! E quello che Pietro non capiva, non poteva capire se non
per barlumi. Ma noi forse lo abbiamo capito? ...
Ernesto Balducci - "Gli ultimi
tempi " voI 1 anno A
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