Papa Francesco
"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco
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venerdì 28 aprile 2017
“Vado in Egitto perché il mondo ha bisogno di pace” (Papa Francesco)
Oggi parte Papa Francesco per il suo viaggio in Egitto. «Il nostro mondo, dilaniato dalla violenza cieca, ha bisogno di
pace, di amore e di misericordia». Ecco perché papa Francesco va in
Egitto. L'urgenza è fermare le guerre. Tutte. Lo dice in un videomessaggio trasmesso questa mattina, 25
aprile 2017, agli egiziani in vista del suo imminente viaggio al
Cairo.
C'è urgenza «di operatori di pace e
di persone libere e liberatrici - afferma il Pontefice - di persone
coraggiose che sanno imparare dal passato per costruire il futuro
senza chiudersi nei pregiudizi; di costruttori di ponti di pace, di
dialogo, di fratellanza, di giustizia e di umanità». E ce n'e
bisogno anche in Egitto, perché le violenze hanno colpito «anche il
cuore della vostra cara terra».
Il Vescovo di Roma desidera «che
questa visita - afferma inoltre nel suo videomessaggio agli egiziani
in vista della sua visita del 28 e 29 aprile prossimi - sia un
abbraccio di consolazione e di incoraggiamento a tutti i cristiani
del Medio Oriente; un messaggio di amicizia e di stima a tutti gli
abitanti dell'Egitto e della Regione; un messaggio di fraternità e
di riconciliazione a tutti i figli di Abramo, particolarmente al
mondo islamico, in cui l'Egitto occupa un posto di primo piano».
Francesco auspica «che sia anche un
valido contributo al dialogo interreligioso con il mondo islamico e
al dialogo ecumenico con la venerata e amata Chiesa Copto Ortodossa».
Con «cuore gioioso e grato - continua
- verrò tra pochi giorni a visitare la vostra cara Patria: culla di
civiltà, dono del Nilo, terra del sole e dell'ospitalità, ove
vissero Patriarchi e Profeti e ove Dio, Clemente e Misericordioso,
l'Onnipotente e Unico, ha fatto sentire la Sua voce. Sono davvero
felice di venire come amico, come messaggero di pace e come
pellegrino nel Paese che diede, più di duemila anni fa, rifugio e
ospitalità alla Sacra Famiglia fuggita dalle minacce del re Erode».
Papa Bergoglio si definisce «onorato di visitare la terra visitata
dalla Sacra Famiglia! Vi saluto cordialmente e vi ringrazio per
avermi invitato a visitare l'Egitto, che voi chiamate "Umm il
Dugna"! / Madre dell'universo!».
Papa Francesco inoltre ringrazia
«vivamente il Signor Presidente della Repubblica, Sua Santità il
Patriarca Tawadros II, il Grande Imam di Al-Azhar e il Patriarca
Copto-Cattolico che mi hanno invitato e ringrazio - aggiunge -
ciascuno di voi, che mi fate spazio nei vostri cuori. Grazie anche a
tutte le persone che hanno lavorato, e stanno lavorando, per rendere
possibile questo viaggio».
Papa Francesco vola in Egitto, e ad
attenderlo con particolare riguardo ci sono tre uomini che le
convulsioni egiziane degli ultimi anni hanno messo spesso fianco a
fianco: il presidente Abdel Fattah al Sisi, il grande Imam di al
Azhar Ahmed al Tayyib e il patriarca copto Tawadros. Durante il
viaggio papale, faranno di tutto per presentarsi al mondo come
l’icona della concordia nazionale. Ma in realtà, soprattutto tra i
primi due, non mancano problemi. qui trovate un approfondimento:
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