Papa Francesco
"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco
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martedì 25 aprile 2017
Papa Francesco in visita alle tombe di don Milani e don MAzzolari
Martedì 20 giugno, nello stessa
mattinata, spostandosi in elicottero, Francesco si recherà a pregare
in forma riservata e non ufficiale sulle tombe di don Lorenzo Milani
a Barbiana e di don Primo Mazzolari a Bozzolo. Ieri, domenica 23
aprile, il Papa ha partecipato con un un videomessaggio alla
presentazione del volume dei Meridiani contenente l'opera omnia di
don Milani, definendolo un «grande educatore innamorato della
Chiesa». E sempre ieri la diocesi di Cremona ha reso noto che il
Pontefice si recherà sulla tomba di don Primo Mazzolari, in forma
riservata e non ufficiale a pregare sulla tomba di don Primo nella
chiesa parrocchiale di Bozzolo. Oggi, con il bollettino vaticano, è
stata confermata anche la visita a Barbiana. In poche ore, due
significativi segnali verso altrettante importanti figure profetiche
e incomprese della Chiesa italiana del Dopoguerra.
Don Primo Mazzolari, prete che si diede
alla clandestinità collaborando con la Resistenza, nel Dopoguerra
aveva sviluppato un originale pensiero sociale: «Nessuno è fuori
della carità», affermava. Venne criticato e sanzionato
dall'autorità ecclesiastica. Nel 1955 aveva pubblicato
anonimamente un saggio intitolato “Tu non uccidere” con il quale
attaccava a fondo la dottrina della guerra giusta e l'ideologia della
vittoria, optando per la non violenza e auspicando un forte
«movimento di resistenza cristiana contro la guerra» che si
impegnasse per la giustizia, considerata l'altra faccia della pace.
Nel febbraio 1959, Giovanni XXIII lo aveva ricevuto in udienza
salutandolo pubblicamente come «Tromba dello Spirito Santo in terra
mantovana».
Papa Francesco, aprendo la sera del 16
giugno 2016 il convegno della diocesi di Roma, parlando di Giuda e
della necessità di andare incontro alle persone qualunque sia la
loro condizione, aveva detto: «Don Primo Mazzolari fece un bel
discorso su questo, era un prete che aveva capito bene questa
complessità della logica del Vangelo: sporcarsi le mani come Gesù,
che non era pulito andava dalla gente e prendeva la gente come era,
non come doveva essere».
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