Papa Francesco
"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco
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venerdì 21 aprile 2017
APPELLO di Alex Zanotelli: una Perugia-Assisi straordinaria!
Alex
Zanotelli a Roma durante una manifestazione nel 2013
Trovo vergognosa l’indifferenza con
cui noi assistiamo a una ‘guerra mondiale a pezzetti’ , a una
carneficina spaventosa come quella in Siria, a un attacco
missilistico da parte di Trump contro la base militare di Hayrat in
Siria ,ora allo sgancio della Super- Bomba GBU-43( la madre di tutte
le bombe) in Afghanistan e a un’incombente minaccia nucleare.
L’Italia, secondo l’Osservatorio
sulle armi, spenderà quest’anno 23 miliardi di euro in armi
(l’1,18% del Pil) che significa 64 milioni di euro al giorno! Ora
Trump, che porterà il bilancio militare USA a 700 miliardi di
dollari, sta premendo perché l’Italia arrivi al 2% del Pil che
significherebbe 100 milioni di euro al giorno. “Pronti a rivedere
le spese militari - ha risposto la ministra della Difesa R. Pinotti -
come ce lo chiede l’America.” La Pinotti ha annunciato anche che
vuole realizzare il Pentagono italiano a Centocelle (Roma) dove
sorgerà una nuova struttura con i vertici di tutte le forze armate.
La nostra ministra della Difesa ha inoltre preparato il Libro Bianco
della Difesa in cui si afferma che l’Italia andrà in guerra
ovunque i suoi interessi vitali saranno minacciati. E’ un autentico
golpe democratico che cancella l’articolo 11 della Costituzione.
Dobbiamo appellarci al Parlamento italiano perchè non lo approvi. Il
Libro Bianco inoltre definisce l’industria militare italiana
‘pilastro del Sistema paese’.”
Mentre in Europa stiamo assistendo in
silenzio al nuovo schieramento della NATO nei paesi baltici e nei
paesi confinanti con la Russia. In Romania, la NATO ha schierato
razzi anti-missili e altrettanto ha fatto in Polonia a Redzikovo. Ben
cinquemila soldati americani sono stati spostati in quei paesi. Anche
il nostro governo ha inviato 140 soldati italiani in Lettonia. Mosca
ha risposto schierando a Kalinin- grad Iscander ordigni atomici, i
135-30. Siamo ritornati alla Guerra Fredda con il terrore nucleare
incombente. (La lancetta dell’Orologio dell’Apocalisse a New York
è stata spostata a due minuti dalla mezzanotte come ai tempi della
Guerra Fredda).
Ecco perché all’ONU si sta lavorando
per un Trattato sul disarmo nucleare promosso dalle nazioni che non
possiedono il nucleare, mentre le 9 nazioni che la possiedono non vi
partecipano. E’ incredibile che il governo Gentiloni ritenga che
tale Conferenza “costituisca un elemento fortemente divisivo “,
per cui l’Italia non vi partecipa. Eppure l’Italia, secondo le
stime della Federation of American Scientists, ha sul territorio
almeno una settantina di vecchie bombe atomiche che ora verranno
rimpiazzate dalle più micidiali B61-12. E dovremmo mettere in conto
anche la possibilità, segnalata sempre dalla FAS, di Cruise con
testata atomica a bordo della VI Flotta USA con comando a Napoli.
Quanta ipocrisia da parte del nostro governo!
Davanti a una così grave situazione,
non riesco a capire il quasi silenzio del movimento italiano per la
pace. Una cosa è chiara: siamo frantumati in tanti rivoli, ognuno
occupato a portare avanti le proprie istanze! Quand’è che
decideremo di metterci insieme e di scendere unitariamente in piazza
per contestare un governo sempre più guerrafondaio? Perché non
rimettiamo tutti le bandiere della pace sui nostri balconi?Ma ancora
più male mi fa il silenzio della CEI e delle comunità cristiane.
Questo nonostante le forti prese di posizione sulla guerra di Papa
Francesco. E’ un magistero il suo, di una lucidità e forza
straordinaria. Quando verrà recepito dai nostri vescovi, sacerdoti,
comunità cristiane? Dopo il suo recente messaggio inviato alla
Conferenza ONU, in cui ci dice che “ dobbiamo impegnarci per un
mondo senza armi nucleari”, non si potrebbe pensare a una
straordinaria Perugia- Assisi, promossa dalle realtà ecclesiali
insieme a tutte le altre realtà, per dare forza al tentativo della
Nazioni unite di mettere al bando le armi atomiche e dire basta alla
‘follia’ delle guerre e dell’industria delle armi? Sarebbe
questo il regalo di Pasqua che Papa Francesco ci chiede: “Fermate i
signori della guerra, la violenza distrugge il mondo e a guadagnarci
sono solo loro.”
Infatti nel 2015 abbiamo esportato armi
pesanti per un valore di oltre sette miliardi di euro! Vendendo armi
ai peggiori regimi come l’Arabia Saudita. Questo in barba alla
legge 185/90 che vieta la vendita di armi a paesi in guerra o dove i
diritti umani sono violati. L’Arabia Saudita è in guerra contro lo
Yemen, dove vengono bombardati perfino i civili con orribili tecniche
speciali. Secondo l’ONU, nello Yemen è in atto una delle più
gravi crisi umanitarie del Pianeta. All’Arabia Saudita abbiamo
venduto bombe aeree MK82, MK83, MK84, prodotte dall’azienda RMW
Italia con sede legale a Ghedi (Brescia) e fabbrica a Domusnovas in
Sardegna. Abbiamo venduto armi anche al Qatar e agli Emirati arabi
con cui quei paesi armano i gruppi jihadisti in Iraq, in Libia, ma
soprattutto in Siria dov’è in atto una delle guerre più
spaventose del Medio Oriente.In sei anni di guerra ci sono stati
500.000 morti e dodici milioni di rifugiati o sfollati su una
popolazione di 22 milioni! Come italiani, stiamo assistendo
indifferenti alla tragica guerra civile in Libia, da noi causata con
la guerra contro Gheddafi. E ora , per fermare il flusso dei
migranti, abbiamo avuto la spudoratezza di firmare un Memorandum con
il governo libico di El Serraj che non riesce neanche a controllare
Tripoli. E così aiutiamo la Libia a frantumarsi ancora di più. E
con altrettanta noncuranza assistiamo a guerre in Sud Sudan, Somalia,
Sudan, Centrafrica, Mali. Senza parlare di ciò che avviene nel cuore
dell’Africa in Congo e Burundi. E siamo in guerra in Afghanistan:
una guerra che dura da 15 anni ed è costata agli italiani 6,6
miliardi di euro.
Alex Zanotelli
Napoli,14 aprile 2017
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