Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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lunedì 6 aprile 2020

6 aprile 2020 INTIMITÀ (commento a Gv 12, 1-11)

Dal vangelo secondo Giovanni
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali.
Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo.
Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.


Sei giorni prima della Pasqua, cioè 7 giorni dalla Resurrezione di Gesù (noi diremmo la Domenica prima!), l’evangelista Giovanni colloca questo episodio che chiude tutta la vicenda di Gesù precedente l’ingresso messianico a Gerusalemme. Quasi come fosse un “ultimo pranzo” prima di quell’ultima cena che narrerà in modo del tutto nuovo, differente rispetto agli altri evangelisti. Là ci sarà non la cosiddetta istituzione dell’Eucaristia, ma la lavanda dei piedi. Anche qui viene descritta una lavanda di piedi. Tutto sotto il segno di un amore che supera i toni moralmente contenuti e rassicuranti che di solito circondano i nostri discorsi su Gesù. Se la lavanda dei piedi ribalta l’ordine del “servire” -la nostra selettività per cui servire difficilmente include le persone che potrebbero tradirci, quando addirittura limitiamo tutto ad uno scambio di do ut des, sperando in un servizio che abbia qualche ritorno gratificante-, qui l’amore espresso in un contesto conviviale e di amicizia è scandaloso: una donna che si avvicina al maestro, compie gesti di fortissima intimità. Eppure quello che scandalizza è il valore economico di quel profumo, almeno Giuda manifesta questo dissenso. Come dire ad una mamma “perché sprechi un sorriso per tuo figlio?” o ad un medico “Limitati a dare le cure!”. Quando si tenta di prezzolare il valore dell’umanità e di un incarnato amore, si diventa incapaci di comprendere quanto una persona possa amarne un’altra: per Maria quel gesto fuori da ogni misura aveva il valore sicuramente accolto e accettato da Gesù, di quanto lo amasse.
Tutto ciò che accade in questa scena, in questo gesto, nasce da un desiderio di amore che combina tra loro i protagonisti (anche per opposizione!), e rendendoli l'uno eco dell'altro ne amplifica il significato e la portata: il profumo versato, i capelli sciolti, il versamento sui piedi, l'asciugarli coi capelli (il profumo aperto, esprime il suo valore toccando la pelle di Gesù, e Maria ne riceve la fragranza dopo averlo versato quando lo attinge di nuovo attraverso l'atto di asciugarli!).
Profumo sparso è simbolo di un amore non adulterato, un atto di amore senza misura, assurdo perchè non si potrà ripetere: ha già messo tutta sé stessa e ne riceve il tutto sé stesso di Gesù.
“tra sei giorni sarà spezzato il vaso del suo corpo e ne uscirà la gloria di Dio, la cui fragranza si espanderà per il mondo intero”. (Silvano Fausti)
Il profumo è stato dato tutto a Gesù, Maria non ne ha più. Non è l'arbre magique! Una consapevolezza, una persuasione di ciò che ha fatto che crescerà giorno dopo giorno, magari già a partire da questi tempi di passione!
Questo stesso gesto ho compiuto io lo scorso anno proprio il giorno di Pasqua, e anche io l’ho condiviso con gli amici presenti durante la messa di Resurrezione.

Grazie, Signore, delle persone che mi stanno vicino, di quelle lontane, di quanti mi doni di essere prossimo!

Donde

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