BRASILE 2020 - Mentalità da centro commerciale

Domenica 19 gennaio - Martedì 21 gennaio

Prevalentemente viaggio (si) sonno (no).



Bologna Alta Velocità, treno alle 22. Roma Termini e Taxxxxi in nero fino a Fiumicino.
Dormiamo qualche ora (check in e imbarco dalle 4): posti non ne mancano nel Free Lounge dell'aeroporto. Sedie, braccioli, pavimento in marmo. Nuove posture per la schiena che si sgranchisce in vista dei tre voli prima di giungere a Salvador - Bahia.

E quasi non ci lasciano partire senza lettera di accompagnamento della Diocesi che attesta che siamo preti in viaggio missionario. Lezione imparata! Di solito certificano a monte la cosa con le agenzie e l'acquisto del biglietto. La KLM è un po' vogliosa di non prendere fregature: "A noi non ci fregate!". Ma poi quando tutti hanno fatto il chek in e noi si pensa di restare un po qui un po là, alla fine se ne fregano e ci concedono di partire. "Ma non si fa così!". E' sempre una scuola! Dal prossimo viaggio faremo anche questa burro-crazia (burro in senso spagnolo!).

In mezzo: dal cielo vediamo in atterraggio i silos di Amsterdam, luci come a Natale, intermittenti e impegnative di una terra in funzione. I campi rubati al mare, la terra posseduta dalle case. Un carrello arrugginito sulla linea che ci accompagna all'aereo. Un gruppo di brasiliani che rientra dall'Europa e scherza con un gatto registrato, un sonoro ridere sincero prima di partire.

Prendersi cura gli uni degli altri, fa parte del viaggio. Inizio di ogni incontro.

Stiamo andando indietro nel tempo: lo scarto tra Italia e Salvador - Bahia è di quattro ore (da noi le 8 da voi le 12)!

Leggo mentre arriviamo qua. Leggo tanto. Eric Wilson scrive che abbiamo sviluppato una mentalità da centro commerciale, una malinconia del sorriso, un obbligo ad avere sempre una risata da consumare tra amici.

Forse molto spesso. Non sono partito in questo mood! (potete leggerlo anche in senso bolognese).

donde49

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