Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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domenica 26 gennaio 2020

BRASILE 2020 - foglio a quadretti

sabato 25 gennaio

Vigilia elezioni Emilia Romagna. Conversione di San Paolo. Viaggiamo per raggiungere Acupe. 100km verso sud, restando sul mare, un paese dove la pesca sembra essere l'attività lavorativa principale, ma le prime avvisaglie di allevamenti, tipici delle distese dell'interior, ci avvisano che ormai la città di Salvador è superata.



Attraversiamo la cittadina di Santo Amaro, più consistente, 12 Km da Acupe. La fraternità di misericordia che segue gli ospedali, un'attività caritativa potente in Bahia, dirige la festa di Nostra Signore della Purificazione (Chiesa barocca restaurata che visiteremo alla sera). Nove giorni di preghiera e festa godereccia di piazza in attesa del 2 febbraio, presentazione di Gesù al tempio.

Arrivati a fine mattina. Prima al pranzo dalle suore con Ernestina. Poi al centro di educazione di Ernestina. Attenzione particolare per i maestri, la cui capacità pedaogica è fondamentale nella crescita dei bambini: fallire alle elementari ne mette in gioco l'alfabetizzazione. "Se perdi le elementari sei fritto.". Ernestina è un depositario di linee storiche che partono dal Concilio e si sono intersecate negli anni 80 e 90 con la spinta missionaria e la coscientizzazione sociale, trovando qui in Brasile l'ambiente definitivo dove svolgere il suo servizio. Non è suora. "Siamo ancora in sacrestia con i laici!".

Suor Gisella e suor Damiana insieme alle altre due della comunità ci accolgono con una gioia che trova quasi per ciascuno di noi un aggancio: io sono stata, io ho fatto servizio, io conosco lei che conosce lui che conosce te, ci siamo visti in tanzania, sei stata a servizio nella mia parrocchia. Così il già conosciuto vuole salvarci dall'ignoto che quotidianamente viviamo.

Nota del paese: ci sono parecchi asinelli sparpagliati per le strade. Le case sono basse generalmente, le strade non spesso asfaltate si allargano e si stringono e si annodano senza un vero schema. Talvolta aiuole con giochi per bimbi ricavati da copertoni, abbozzano una specie di piano regolatore, e gli alberi sono meno casuali nel traghettarci fino alle arterie principali. Molte persone - però è sabato - sono sulla soglia o nei locali bar. Talvolta a casse spiegate, musica permeante quel cerchio di paese, birra già come cordiale bevanda. Nel complesso la sensazione è molto piacevole. Noto almeno due uomini in zone diverse che passeggiano gruppi di cani. DogSitters?

Andiamo al porto per recuperare la marea: si può così passare verso un lembo di terra a mezzoretta dal paese, attraversando una immensa foresta di mangrovie che fa tanto adventure on the Rio delle Amazzoni. Mirko ci ricorda che stiamo solo facendo del turismo missionario. Sic!

Al porticciolo riassettano le reti, sistemano questi che sembrano a forma di giacchio e anche alcune scatole di reti con trappole per far entrare i pesci e impedirne l'uscita. Troneggia una statua mariana che ricopre la oriscià del mare nel culto sincretista del Candomblé, retaggio del mondo degli schiavi che ricoprirono di un velo cattolico le tradizioni religiose ultimo bene rimasto della terra nativa.

Due gatti protestano un pesce o due ai marinai che scaricano l'ultimo pescato, attenti anche a soffiarsi tra loro per mantenere le distanze. Gli uomini sotto una tettoia giocano al domino come alla briscola. L'osteria mi ricorda quelle che negli anni 70 incrociavo nelle mie passeggiate dai nonni al porto a Pesaro. Trmpolieri bianchi di media grandezza con le loro zampe triadiche indossano come scarpe gialle e si trattengono sui bordi delle barche nelle loro opportunistiche attese. Tutti attendono qualcosa di buono. Il clima sembra rilassato, ma pescare è un durissimo mestiere.
Già al ritorno dalla gitarella, incrociamo 4 bambini, due equipaggi due canoe, intenti al loro apprendistato di pesca!

Celebriamo la Conversione di San Paolo, un grazie per tutti quesi testimoni che ci ricordano che nella vita si è sempre imparanti e che cristiano significa uno-in-cammino. Cena a pizza - è la seconda volta e devo stupire che anche questa è veramente buona! - Poi raggiungiamo Santo Amaro per la novena.

Arriviamo a piedi dopo quasi 10 minuti da dove lasciamo le auto. Le strade bloccate per una fiera che via via che si avvicina alla chiesa della celebrazione, si fa più ricca, più chiassosa. Giostre emozionanti e piccoli trenini e cavalli per bimbi alimentano le attese di chi è venuto in questa serata a festeggiare. Chi ha a ventura di abitare sul bordo di queste strade ha un posto in prima fila e le sedie per gli amici. La chiesa è già stipata, ma passando dalla sacrestia riusciamo ad inserirci sul lato dell'altare. Vediamo poco ma l'insieme facilmente ci rapisce. La chiesa è di un barocco splendidamente restaurato, con la volta in legno completamente dipinta ed i colori decisi a marcarne l'effetto scenografico. Le azuleios, piastrelle istoriate tipiche del Portogallo, riempono le pareti laterali. L'altare principale è sormontato da una progressiva salita di colonne dorate ed effetti tridimensionali di nuovole sormontate da una statua mariana che sorregge il bambino. Un'orchestra da camera con archi e fiati, voci liriche potenti, eseguono la serie di canti prescritti in una maestosa sontuosità di devozione per Maria ed il Santissimo di cui i fedeli fanno adorazione. Ogni tanto la scena passa al piano dell'assemblea e dall'altare iniziano movimenti e preghiere cantate dal celebrante principale e dai chierici presenti. Molte associazioni di laici si distinguono con le loro divise di servizio. L'effetto è di essere entrati in un pezzo di storia di 3 4 cento anni fa. Don Mario ci confermerà che di questa novena che precede la festa del 2 febbraio, esiste un canovaccio preciso, storico, con rubriche certosine su ogni parola e movimento, da cui non si può sgarrare. Il barocco è quell'epoca in cui la mistica più radicata nel divino si mescola o viene sostituita dallo stupore più spinto per ottenere un effetto di smarrimento e grandiosità del divino nel fedele che vi ci si perde. Non sembra di essere tanto lontani dall'effetto più popolare dei canti di ieri sera nel finale della messa al bairro. Con Claudio cerchiamo di pensare - sul tragitto di casa - verso dove si diriga l'animo della gente, tra distrazione dal sociale, desiderio di una religiosità più marcatamente devozionale e sensibile, lotta ed impegno per i diritti umani ed ora anche ecologici - il sinodo sull'Amazzonia occhieggia qua e là -.

Rientriamo nei nostri alloggi. Acupe significa caldo - l'avevo già scritto? - ma questi 27 gradi alle 23 ci sembrano una bella frescura. SPioviggina la notte.



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