Non siamo nati per la mediocrità! (Papa Francesco)

«non mancare di stimolare i giovani a temprare lo spirito e a formarsi una personalità matura, capace di forza ma anche di tenerezza», specie «di fronte ad una cultura superficiale che esalta il possesso dei beni materiali e promettendo felicità attraverso pericolose scorciatoie». 


Così papa Francesco ha parlato ai religiosi che prendono il nome da quello di Giuseppe, sposo di Maria.

«La gioia più grande - ha detto Bergoglio - è parlare ai giovani di Gesù Cristo, leggendo con loro il Vangelo, confrontandolo insieme con la vita… Questa è la strada migliore per costruire un futuro solido».

Quelli attuali, ha sottolineato inoltre il Papa, sono invece «tempi di dilagante relativismo che mina alla base l’edificio della fede e spoglia di significato l’idea stessa di fedeltà cristiana. È dunque quanto mai attuale il mandato del vostro fondatore ad essere dappertutto testimoni di amore e di fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa».

«Alla gente di ogni parte del mondo e ai giovani in particolare, ai quali si rivolge in gran parte il vostro apostolato, voi - ha concluso - insegnate, con la vita e con le parole, che l'esempio di Giuseppe di Nazareth, consacrato pienamente al servizio di Gesù, è ancora la strada più semplice, più sicura e più affascinante per realizzare in maniera piena e gioiosa la vita e la vocazione cristiana». 

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