Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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sabato 29 settembre 2018

Il migrante che hai accanto più facilmente è cristiano come te! (Rapporto Caritas-Migrantes)

L'ultimo Rapporto immigrazione 2017-2018, curato da Caritas insieme a Fondazione Migrantes contiene dati significativi per un discorso più attinente alla realtà sul fenomeno migratorio.
Uno dei dati più significativi è che  «su un totale di 5.144.440 stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2018, i musulmani sono poco meno di 1 milione e mezzo, pari al 28,2% del totale degli stranieri. I cristiani complessivamente sono il doppio, quasi 3 milioni, in aumento di circa 50 mila unità negli ultimi due anni. Ne consegue che, nel complesso, il 57,7% dei cittadini stranieri residente in Italia è cristiano»


Rilevante è l’intervento di padre Fabio Baggio, sottosegretario del dicastero vaticano per il Servizio dello sviluppo umano integrale. «La realtà – scrive padre Baggio – è fatta anche di mani tese, di porte aperte, di salvataggi coraggiosi e di generosa ospitalità»

«Ecco allora che nei migranti e rifugiati che intraprendono ‘i viaggi della speranza’ possiamo leggere anche l’opportunità di restaurare quella solidarietà che rappresenta un dovere di civiltà e parimenti un imperativo cristiano». 

«Allo stesso modo la sfida costituita da una narrativa migratoria sostanzialmente negativa e dalla strumentalizzazione politica del timore verso lo straniero non può offuscare l’opportunità che, in un’ottica squisitamente teologica, i migranti e i rifugiati ci offrono di riscoprire il valore sommo della relazionalità e dell’alterità volute dal Creatore come tratti distintivi di ogni essere umano e condizioni essenziali della sua piena realizzazione». 

LA DISINFORMAZIONE

Il dato sull’appartenenza religiosa degli stranieri residenti in Italia, smentisce uno dei tanti loghi comuni su cui è stata costruita la paura del migrante, con responsabilità della politica e dei media. E in effetti uno dei temi principali del Rapporto è quello relativo alla necessità di costruire “un nuovo linguaggio” per parlare del fenomeno migratorio nel momento in cui, come ha osservato il ricercatore Simone Varisco, «la disinformazione ha assunto una dimensione di massa», passando dai media tradizionali ai social network.Capovolgere questa lettura univoca, fondata sull’emergenza sbarchi, la criminalità, la paura dell’altro, il legame con li terrorismo e il fondamentalismo islamico, e aprirsi a una interpretazione critica, problematica, fatta di aspetti postivi e negativi, di ciò che rappresentano realmente le migrazioni, è uno degli obiettivi della ricerca presentata quest’anno. 

Altri dati, poi, aiutano a comprendere per quali ragioni le migrazioni si sono trasformate negli ultimi anni in un territorio di conflitto sociale, mediatico e politico così acuto. Se nel 2017 si contavano nel mondo 257 milioni di migranti, va registrato pure come dal 2000 al 2017 il numero delle persone che hanno lasciato il proprio Paese di origine è aumentato del 49%. Dunque un fenomeno che, in meno di vent’anni ha assunto un’accelerazione clamorosa. Nel 2017 i migranti rappresentavano il 3,4% dell’intera popolazione mondiale, rispetto al 2,9% del 1990. E ancora, è significativo che «nel 2017 l’Asia ospita il 30,9% dei migranti mondiali, seguita da Europa (30,2%), America del Nord (22,4%), Africa (9,6%), America Latina (3,7%) e Oceania (3,3%).Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (Oim) nel 2015 la quota dei migranti irregolari sul totale dei flussi internazionali ammontava al 10-15%». In Europa il numero di migranti presenti nel continente, è passato dai 2,1 milioni del 2000, ai 38,6 milioni del 2017, un bel salto indubbiamente. 



L’Italia, con oltre 5 milioni di immigrati regolarmente residenti sul proprio territorio (8,5% della popolazione totale) si colloca al 5° posto in Europa e all’11° nel mondo. Secondo l’Alto commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite, tra il 1° gennaio e il 31 agosto 2018 tuttavia è sbarcato sulle coste del nostro Paese l’80% di migranti in meno rispetto allo stesso periodo del 2017. Al contempo va detto che, a sorpresa, l’Italia ha il record europeo di acquisizione della cittadinanza (circa 146mila nel 2017) mentre la scuola sta facendo un gigantesco lavoro di integrazione dei figli degli immigrati.È la fotografia di una società che, pur nella temperie di un conflitto a volte asprissimo e in un dibattito dominato non di rado dalle ‘fake news’, sta cambiando vorticosamente. 

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