Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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sabato 21 marzo 2020

21 marzo 2020 CARSICO (commento a Lc 18, 9-14)


Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».






Sulla presunzione. Che non è soltanto un difetto che vorremmo tenere nascosto. Ci sono delle cose che – si dice – qualcuno ci crede che ci siano, ma che in realtà sono soltanto presunte, vanno verificate. Potrei dire che che “presumevo” di avere le chiavi in tasca, ma dopo che sono uscito mi sono accorto che erano degli spicci rimasti lì dall’ultima spesa. Era meglio verificare per non restare chiuso fuori: voi che dite?
Oggi Gesù ne parla. Prende il suo drone e lo fa entrare nel tempio. Registra un primo sguardo: uno che si merita di stare lì a pregare ed uno che non se lo merita per tutte le cose che fa quotidianamente contro la Legge!
Il drone torna indietro, riporta a chi lo stava usando questa narrazione delle cose registrate nel tempio. Il pilota a distanza riguarda le immagini e legge le labbra dei due nel tempio (lo può fare perché è abituato dalla sua fragilità a non poter sentire e a verificare come parla il cuore quando le labbra pronunciano parole che nessuno può sentire). Viene così registrato il secondo sguardo: un uomo che guarda al cuore degli altri uomini, e vede due cuori, uno che presume di vivere con pienezza ed un altro che presume di non stare vivendo. Ciascuno porta alle labbra le parole che conseguono alla rispettiva presunzione.
Il narratore – Gesù – riavvolge il nastro, ripiega il rotolo come se stesse leggendo un episodio della rivelazione. E pronuncia quella che biblicamente potremmo chiamare una profezia (non tanto un giudizio), e cioè un guardare alla storia con gli occhi di Dio. E dice: la prima presunzione di vita è frutto di una esaltazione, uno schiumare di acqua che deborda dalla pentola e spegne il fuoco. La seconda presunzione di vita è conseguenza di una umiliazione, una chioma di una pianta di fico che d’inverno si scopre nuda coi suoi rami ritorti, neanche una foglia, in attesa della luce e del calore di una stagione che sembra lontana. La prima non è ancora vivere anche se pensa “io vivo”, la seconda non sa ancora di vivere anche se sta vivendo, custodita dagli occhi di Dio.
Le nostre vite a volte sono carsiche, l’acqua scompare e sembra assente, divenuta permeabile fiume tra le le disastrose modulazioni di un terreno roccioso che si lascia scavare in modo contorto e imprevedibile. Eppure l’acqua continua a scorrere, forse sofferente, in questo nostro carsico tempo di malattia, di separazione gli uni dagli altri, di ricerca del Tempio che non possono essere i nostri luoghi abituali di incontro tra noi, tra Dio. L’acqua continua! Sgorgherà dove meno la attendi!
Non fermiamoci amici in cammino, piccoli fratelli e piccole sorelle di un tempo così inedito e spaventoso, così dubbioso e così energico!
Buon cammino, anche oggi!
Donde
PS: Per la cronaca: poi ho telefonato a Bino e sono andato a prendere le chiavi per non restare fuori!

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