Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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venerdì 20 marzo 2020

20 marzo 2020 ASCOLTA! (commento a Mc 12, 28-34)


Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.


Ieri pomeriggio, in questo tempo possibile, portavo avanti il lavoro di trasferire in formato digitale le audiocassette – ne ho oltre un centinaio! - che ho registrato negli anni 90, mentre ero studente universitario, recuperando così le tante voci che don Contiero portava in Università, voci di ogni angolo di storia e di ogni angolo della terra, voci che sono una foresta di molti alberi che pensavo di avere smarrito sulla mappa.
Ieri pomeriggio, dunque, ascoltavo.
Parlava don Aldo Benevelli (un cattolico che non conosca questo nome qui in Italia dopo appena 3 anni dalla sua morte forse sa fare solo memoria selettiva!) ad una conferenza insieme all’onorevole Bersani sul tema VANGELO E SVILUPPO. A un certo punto dice: “La democrazia c’è quando insegna a crescere nella cultura dell’altro!”. Ricordo che qualcuno fraintese pensando intendesse il mettersi a studiare le culture dei popoli. Ma dietro questa idea ci sta piuttosto il paolino “Nessuno di noi, infatti, vive per se stesso e nessuno muore per se stesso” (Rm 14,7). Si è democratici non perchè si lascia parlare l’altro e magari non lo si ascolta (cultura borghese avrebbero detto un tempo), ma perché si trasmette questo crescere nell’uscire da se stessi e nell’andare verso l’altro.
Il cosiddetto comandamento dell’amore è delle leggi, la prima, quella unitaria, l’ombra dove riposano tutte le altre parole, la luce sotto la quale ogni parola deve lasciarsi illuminare, la vita di cui ogni speranza e ogni desiderio si può nutrire. Andare verso l’Altro, verso gli altri. E nella nostra società corrisponderebbe al crescere nella cultura dell’altro.
Quanti buoni cristiani che non trovano riposo sotto queste parole di Gesù! E quanti non “praticanti” che in realtà vivono alla sua luce!
Che in questi giorni, che non sono giorni di riposo ma di scelte, ci capiti di essere anche noi quello scriba saggio cui Gesù dice: “non sei lontano dal regno di Dio!”.

A tutti voi imparanti, come me, buona giornata!

Donde

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