Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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lunedì 24 luglio 2023

VIAGGIO AL CAIRO - LUNEDÌ 24 LUGLIO - QUAL È LA TUA IDEA DI FUTURO?


Oggi il nostro primo impegno pubblico. Poco prima delle nove passa a prenderci abuna Andrea, prete della chiesa copto cattolica (e si! entro la fine dell'articolo proverò a spiegare cosa significa e quale sia la galassia delle chiese qui in oriente). Don Andrea è il referente egiziano per le Pontificie Opere Missionarie del Vaticano e talvolta si trova in Italia per doveri di ufficio. Per un legame rimasto con un parroco del riminese, trascorre poi parte del tempo in un servizio pastorale in quella parrocchia. Su indicazione di un comune amico della diocesi l'ho contattato ed insieme a Silvia, fidei donum del movimento dei Focolari di Chiara Lubich, è diventato un riferimento per questo nostro viaggio in Egitto. Contatti e consigli. Così oggi lui ci ha invitato ad un convegno dell'ATIME (associazione internazionale dei teologi del medio oriente) al seminario delle chiese cristiane cattoliche che si trova nel quartiere Mahdi, oltre 45 minuti dal nostro, il Mokattam.


Il traffico delle strade è caotico ma procede: "non ti prendere paura qui sulla strada al Cairo. Per guidare si usa il sistema di non avere un sistema", con schietto e sereno ci dice abuna Andrea. Per un attimo l'affermazione sembra quasi convincente, o forse è proprio il senso di andare lungo queste strade accordando il proprio volante alla sensibilità di quello altrui. In uno strumento le corde non suonano solo per se stesse ma seguono anche le vibrazioni delle altre e senza tenere conto di questo non riusciresti a produrre un accordo.

Le auto sembrano tutte di buona taglia, non ci sono utilitarie o smart. Del resto qui la benzina costa otto lire al litro (1€=34LireEgiziane), meno di un quarto di euro. Eppure è tanto, perché in breve tempo si è passati dalle 4 alle 8 LE e per uno stipendio medio che equivale a poco più di 100€ inizia ad essere una spesa significativa. Il presidente attuale ha dato una forte spinta a dare nuovo volto alla città, avendo però una ricaduta sul costo della vita. Gli stipendi non si sono adeguati agli aumenti per cui uno può anche lavorare e se va bene arriva a fine mese. Niente di nuovo sotto il sole! E a proposito di sole: anche per le persone di qui native il caldo di questi giorni è anomalo. Soprattutto l'umidità che non era stata tanto accentuata come negli ultimi anni. Io continuo a dire che il clima delle ultime settimane a Bologna era peggio! Ma Bologna qui è solo un nome, come per chi mi legge potrebbe essere l'esotico nome de Il Cairo. Al più un nome da sussidiario delle elementari. Italia spaghetti mandolino VS Il Cairo piramidi e il Nilo. 

Abuna Andrea ci spiega che il Mahdi è il quartiere con tantissimo verde presente nei giardini e nelle strade. Si entra infatti per piccole arterie laterali spessissimo coperte dai rami di alberi. Brevi tunnel di ombre che si muovono sono il secondo segnale che siamo arrivati. Il primo è una gioielleria che dal 1907 offre i suoi lavori di oreficeria agli acquirenti. Pubblicità, vetrine, collocazione raccontano di prodotti che non sono certo souvenir per turisti occasionali! "È un quartiere dove avere una casa è molto costoso!". E voi ci avete costruito il seminario? "Ma questo ha quasi settant'anni"-rivolto alle architetture semplici, squadrate, simmetriche, opera di un architetto italiano forse memore delle opere littorie del Belpaese. "Quando abbiamo comprato e costruito qui non c'era niente!" Conclude il nostro ospite. 


Prima tappa dentro il seminario è la sala dove i vescovi ed il patriarca attendono l'inizio del momento di preghiera. La storia delle chiese cristiane della zona che chiamiamo Medio Oriente è antichissima quanto di non facile comprensione per la nostra mentalità latina, dove spesso non trova spazio altro che la nostra stessa speculare immagine del modo di declinare il vangelo e la chiesa. Ad esempio a questo convegno partecipano tutte quelle chiese cristiane che nei secoli scorsi o recentemente si sono accordate alla chiesa latina cattolica. Pur mantenendo tutte le tradizioni e abiti della propria storia, il patriarca (il capo della chiesa cui appartiene, indicato come Sua Beatitudine, per così dire paragonabile a Sua Santità il pontefice romano) riconosciuto nella sua autorità, riconosce a sua volta il segno di unità e comunione che è il papa della chiesa latina. Dunque esiste una chiesa copto cattolica, una caldea cattolica, una greco cattolica, una maronita. Che è cattolica.

Ma della chiesa copta esiste anche quella ortodossa, assai più numerosa dell'altra e con la quale si cerca il dialogo, "innanzitutto quello della vita e infine quello teologico. Questo aiuta ad accettarsi e superare la paura" ci racconta il patriarca Ibrahim, con cui trascorreremo quasi due sorridenti ore affrontando tante questioni del presente della sua e della nostra chiesa, che poi è sempre la Chiesa cattolica, ma ricca di volti. "La prima disponibilità è quella umana, altrimenti il dialogo teologico non sarà frutto della vita ma resterà opera accademica."


Il patriarca è un uomo di 68 anni, porta la barba solo attorno alle labbra e sul mento. Occhiali ampi perfettamente equilibrati al suo viso pieno e deciso. Eppure si dimostrerà certamente affabile, umanamente ricco di ironia, e con una franchezza che riesce a rompere il guscio del ruolo e potere che ricopre. 

Ci ascolta. Ha pazienza. Parla con noi in italiano, che conosce bene. Infine risponde. 

Le nostre domande sono sul rapporto con le altre chiese, con il mondo musulmano, sulla visita del 2015 di papa Francesco.

Per quanto riguarda il rapporto con lo stato, ci spiega che la nomina dei patriarchi richiede il riconoscimento da parte del capo di stato dove abitano. Per questo negli ultimi giorni c'è un caso su cui hanno pregato insieme, riguardante il patriarca caldeo in Iraq, Raphael Sako. Il presidente gli ha tolto il suo accordo per cui pur essendo riconosciuto dalla chiesa caldea, non lo è più dallo stato, e questo rende prevedibile l'intenzione di entrare in possesso di beni il cui garante può essere solo un patriarca legittimo per lo stato. 

Anche questa chiesa copto cattolica conosce problemi di pastorale simili ai nostri: vocazioni in calo, formazione dei cristiani, reperimento di fondi per le attività. Ma l'origine è differente e cercano soluzioni improntate al buon senso. E poi la persecuzione dei cristiani in Egitto "anche se non è identificabile solo con la mano violenta!". 

Stupisce positivamente le domande che pone spesso a congregazioni che gestiscono beni e attività, ma i cui rappresentanti sono prossimi alla pensione definitiva. Faticano a passare il testimone ad altri, purché la chiesa cresca. " Io allora gli chiedo: che cosa fate nel prossimo futuro? Dove state andando? Chi porterà avanti questa attività pastorale?" 

Non sono forse domande che riguardano noi tutti?


per il rientro a casa scegliamo di passare alla chiesa di Santa Maria, quella che si trova sul Nilo, ed infine alla parrocchia dei frati minori, dove convergono comunità di diversi paesi: filippini, coreani, sudanesi, spagnoli, anglofoni e francofoni, italiani. Le messe della domenica per avere tutte queste lingue debbono partire dal venerdì sera. 


Del Nilo azzurro, che dire? Da una sponda all'altra le correnti passano veloci. Umani traghettati fanno crociere da pochi km. Sul lato opposto un concentrato di palme e di erbe acquatiche ingannano la riva solida, dove poggiare i piedi. Davvero queste acque sono un miracolo per questa terra, millenni di storie e culture li abbiamo letti senza volontà sui libri. Adesso che ci sto di fronte, la realtà che mi fa pensare non è rivolta alla sorgente ma al mondo che conoscerà entrando nel Mediterraneo! E anche qui vale la domanda: che futuro ci racconta oggi questo mare? 


NB 25 E 26 SAREMO SUL SINAI. TORNERI A SCRIVERE DA MERCOLEDÌ 

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