Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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mercoledì 25 marzo 2020

25 marzo 2020 INCARNARSI (commento a Lc 1,26-38)

Dal vangelo secondo Luca 
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei. 


Certe volte, ed in certi momenti, alcune parole bibliche ci sembrano voci lontane oppure veramente fuori dal coro, dissonanti. Per esempio: RALLEGRATI! L’angelo sta facendo un invito ad unirsi alla gioia della casa del cielo perché tra un po’ il Signore diventerà Babbo? Oppure vuole dare un comando a Maria, quasi a dirle che non c’è altro da fare, tocca stare allegri!
Ma la storia che gli si prospetta davanti non sembra coincidere con tutta ‘sta gioia! Già il matrimonio risulterà un tantino complicato! Per non parlare poi del paesino dove abitava! E le vicende del suo popolo? Invaso dai romani, controllato da nobili marionette e tortuosi burocrati del sacro!
Anni fa un sacerdote mi raccontò un dialogo con una giovane donna senza volto. Entrò nel confessionale, di quelli antichi, dove la grata che faceva da diaframma, sembrava aver per caso alcuni fori che facevano appena passare un poco d’aria in quello stretto dei Dardanelli. Iniziò il dialogo della confessione. Quel prete era ai suoi primi tempi dall’ordinazione, un meccanico che conosceva solo la teoria di come si svita un bullone! Era l’otto dicembre (stesso vangelo di oggi). Iniziano una formale confessione, poi lei scoppia a piangere. Era entrata in quella chiesa ma era fuori dal suo quartiere, era qui in visita a parenti per la festività. Era entrata in quella chiesa perché stava passeggiando e ha sentito che c’era la messa. Era entrata in quella chiesa perché c’è l’obbligo del precetto. Era entrata in quella chiesa e….c’erano dei battesimi. Gli è venuto da piangere, si è rifugiata nel confessionale. Quel prete-da-poco stava per andarsene perché gli avventori parrocchiali entravano tutti al massimo nell’arco temporale dell’omelia e quindi poteva lasciare il posto, andarsi a prendere un caffè per il tempo dei battesimi, rientrare quando dall’altoparlante in cucina avesse sentito l’assemblea, ed insieme il parroco, intonare il Padre Nostro. Invece quella donna era entrata in quel confessionale in quella chiesa e aveva iniziato a piangere e lui non poteva più scappare.
Era sposata da non molto tempo, non riuscivano ad avere figli, era entrata per la messa – non conosceva gli orari, non era di lì, se ne era accorta mentre passeggiava. Ma quando sono iniziati i battesimi -forse la spudorata gioia che in queste occasioni, e mi viene da dire giustamente, si respira-l’hanno spinta al pianto. Si è vergognata, si è nascosta nel confessionale. Adesso piangeva, mi raccontava quel prete. Che non sapeva cosa dire.
Ma lo Spirito santo talvolta lo ascoltiamo. Gli suggerì di usare il Vangelo del giorno, che stringeva nel foglietto tra le mani. “Non posso capire quello che lei sta passando, però mi viene da dire che quando Maria ha detto quel SI! all’angelo, ha detto si a tutto, non solo alle cose belle che potevano venire. E Maria ne ha viste di brutte di lì alla morte del figlio in croce. Eppure la ricordiamo anche come donna del Sabato, che conservò la speranza nella vita del figlio…”. “Allora il matrimonio è una missione?”. Fece lei. Non si spiegava da dove avesse tirato fuori quella parola che lui non aveva usato: missione! Sentiva però che quella parola insieme alle parole del vangelo avevano nutrito in lei un tono di voce più caldo, più sereno, più vitale. “Si! chi si sposa diventa missionario!”. Altre parole non se le ricorda quel prete, dopo queste che disse lui. Più o meno i fatti andarono così e comunque lui aspettò tutto il resto del tempo, prima della comunione, dentro il confessionale. Voleva dare tempo alla donna di uscire e di mescolarsi alla gente nell’assemblea. Mi confessò che la tentazione di riconoscerla nel volto di qualcuna dei presenti, magari nella propria fila della comunione, mentre porgeva l’ostia, quella tentazione era forte. Ma tutto quello che potè constatare fu che tutte le donne che erano nella sua fila, sorridevano.
E adesso dopo che vi ho raccontato queste cose, ricordando quel mio amico prete che non c’è più, mi sento anche io un poco più sereno. “Rallegrati, Francesco!”.

Piccolissime sorelline, sorridete, piccolissimi fratellini, rispondete con gioia

Donde

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