È Usokami, villaggio della parrocchia dove i primi fidei donum bolognesi in Tanzania arrivarono sostituendo i padri della Consolata (erano don Giovanni Cattani e don Guido Gnudi, erano il 1974).
Ci passiamo la mattinata fino al pranzo, con il nuovo parroco baba Francesco.
Due passi in parrocchia, trasformata negli ultimi anni in un vero polo scolastico, dormitori compresi! E ancora abbastanza da costruire!
Entriamo in un paio d'aule dove i ragazzi si incontrano in una sorta di centro di interesse su una materia e ne discutono insieme. Il primo gruppo che incontriamo ha per tema la geografia. L'aula straripa di persone e applausi contenti quando vengono a sapere che in visita da loro c'è anche il vicario del vescovo. Un riso sonoro alimenta la breve confusione che il nostro arrivo ha generato, e manifesta una vita piena di desiderio, uno schietto ed onesto desiderare: tra noi c è ora l'ingegnere Aldo Barbieri e quando viene presentato, poi diversi si dichiarano subito pronti a studiare quella materia!
Tiriamo i dadi e arriviamo a Piazza Uffici Parrocchiali, dove ci incontriamo con la dottoressa Leonia e uno degli amministratori dell'ospedale, Lutwego. La sala operatoria è attiva da ottobre e ha già eseguito 80 tagli cesarei. Ma sembra che il nuovo piano tariffario del governo per le operazioni chirurgiche obblighi l'Health Center a spese notevoli per ogni operazione eseguita. Insomma i conti fanno fatica a trovare quel beneficio ipotizzato con l'arrivo del sostegno statale a questo quasi-ospedale diocesano. A Bologna se ne parlerà!
Altro tiro di dadi e finiamo in Sala Gran Cucina, dove veniamo rifocillati a dovere e passiamo anche una buona mezz'ora a raccontarci di persone conosciute: "...e lui dov'è adesso?".
Rientriamo dal Via ma per proseguire verso Mapanda, tappa base per noi ma fuori tabellone e perciò niente ventimilalire. Inizia l'attesa dell'arrivo del vescovo Tarcisius per le 16. Giungerà alle 17.30.
Vuol vedere subito l'area dei lavori, la zona dove verrà depositata la pietra, i pannelli coi disegni della Chiesa che verrà, il rito coi canti: tutto dev'essere pronto per domani. E noi dopo cena prepariamo anche una portantina per la pietra, una sorta di arca dell'alleanza versione fai da te.
C è poco da tirare i dadi questa sera, ormai ci resta addosso la bella emozione che domani vivremo.
D Francesco Ondedei
Nessun commento:
Posta un commento