Papa Francesco
"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco
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domenica 27 maggio 2018
Globalizzazione dell'indifferenza: profitto sia soggetto alla responsabilità sociale! (Papa Francesco )
Parlando nella Sala Regia, a pochi metri dalla Biblioteca dove in mattinata ha incontrato il «fratello» Bartolomeo che, a sua volta, ha aperto i lavori della conferenza, Papa Bergoglio parla con i membri della Centesimus Annus delle «attuali difficoltà e crisi nel sistema economico» che «hanno una innegabile dimensione etica: sono legate a una mentalità di egoismo e di esclusione che ha generato nei fatti una cultura dello scarto, cieca rispetto alla dignità umana dei più vulnerabili».
Non sono ipotesi ma dati resi evidenti dalla «crescente “globalizzazione dell’indifferenza” davanti alle evidenti sfide morali che la famiglia umana è chiamata ad affrontare». In particolare il Papa pensa «ai molteplici ostacoli allo sviluppo umano integrale di tanti nostri fratelli e sorelle, non solo nei Paesi materialmente più poveri ma sempre più anche in mezzo all'opulenza del mondo sviluppato». «Penso anche - aggiunge Francesco - alle urgenti questioni etiche legate ai movimenti migratori mondiali».
«Troppo spesso una tragica a falsa dicotomia - analoga all'artificiosa frattura tra scienza e fede - si è sviluppata tra la dottrina etica delle nostre tradizioni religiose e gli interessi pratici dell’attuale comunità degli affari», afferma. «Ma vi è una naturale circolarità tra il profitto e la responsabilità sociale. Vi è infatti un “nesso indissolubile fra un’etica rispettosa delle persone e del bene comune e la reale funzionalità di ogni sistema economico e finanziario”», aggiunge citando il recente documento vaticano Oeconomicae et pecuniariae quaestiones sul discernimento etico nel sistema economico.
«La dimensione etica dei rapporti sociali ed economici non può essere importata nella vita e nell’attività sociale dall’esterno, ma deve emergere dall’interno», ribadisce Bergoglio. È, questo, un obiettivo a lungo termine «che richiede l’impegno di ogni persona e di ogni istituzione in seno alla società».
Tra le «sfide» legate a questa tematica il Vescovo di Roma enumera «la minaccia che le famiglie stanno affrontando a causa delle incerte opportunità di lavoro e dell’impatto della rivoluzione della cultura digitale». Un dramma che investe soprattutto i giovani come ha messo in luce il percorso in preparazione al Sinodo di ottobre. «Questo è un ambito decisivo nel quale la solidarietà della Chiesa è effettivamente necessaria», annota il Papa e chiede alla Fondazione di non far mancare il proprio contributo, il quale «è un’espressione privilegiata dell’attenzione della Chiesa per il futuro dei giovani e delle famiglie».
«Condividendo le vostre conoscenze ed esperienze, e trasmettendo la ricchezza della Dottrina sociale della Chiesa, voi cercate di formare le coscienze dei leader in campo politico, sociale ed economico», osserva Papa Francesco. La Fondazione, prosegue, «ha un ruolo importante da svolgere nel portare la luce del messaggio evangelico sulle pressanti esigenze umanitarie, e nell’aiutare la Chiesa a compiere questo aspetto essenziale della sua missione. Mediante un costante impegno con i leader dell’economia e della finanza, come pure con i dirigenti sindacali e altri del settore pubblico, voi cercate di assicurare che l’intrinseca dimensione sociale di ogni attività economica sia adeguatamente tutelata e fattivamente promossa».
Di qui l’incoraggiamento «a perseverare in questo impegno, che contribuisce a costruire una cultura globale di giustizia economica, di uguaglianza e di inclusione».
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