Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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giovedì 9 agosto 2018

Fondamentali tre domande. Viaggio in Tanzania. 8 agosto 2018

Fuori programma. Succede nei viaggi. Immaginate una pioggia estiva, copiosa e abbondante, i letti torrentizi montani si riempiono velocemente, l'acqua cerca una strada, e non importa se i sassi la costringeranno a destra o a sinistra, per arrivare a valle troverà sempre un modo. E a destinazione ad Ilamba, sulle zone più elevate dell'altipiano, ci siamo arrivati.


La strada per oltre 30 km non è asfaltata ed i sassi li incontriamo davvero! Qualche giorno fa a Dodoma Manuel aveva notato che le strade sono come una luce che attira le persone! Qui è evidente. Il paesaggio si fa ricco di verde, con i grattacieli d'alberi che sono gli eucalipti, vampiri di acque, e progressivamente con pini (nelle zone montane il legname è un elemento prezioso per il reddito, ma lento nel produrlo, così sono meno favorite le famiglie che poco hanno di tutto specie di tempo!). Le case sono sempre più sobrie, in parte costruite con mattoni di terra cotti nei forni, in parte di terra battuta. Le strade asfaltate favoriscono la circolazione, il commercio, e attirano il passaggio di denaro. Non certo in queste zone montane!

Stamani dovevamo procedere diretti ad Ilamba, ma oggi è Nane Nane, cioè 8 / 8, festa nazionale, ed in cattedrale di Iringa vengono ordinati 13 preti. Più di mille persone presenti, tra cui le suore della Consolata di Ilamba! Inoltre il nostro driver Salehe viene richiamato a Dar per un problema (?) e dovremo attendere il suo sostituto. Cosi ci fermiamo ad Iringa nella parte centrale del giorno.

Sapendo della lunghezza del rito (più di 5 ore), lascio il gruppo alla Nyumba Ali, perché incontri Bruna, che insieme a Lucio suo marito ha iniziato questo centro diurno per bambini con disabilita' fisiche e cognitive. Io mi dirigo alla liturgia immensa, in tutti i sensi. Differenti tendoni coprono non a sufficienza il gran numero di presenti, composti e attenti nelle zone vicino al palco dei concelebranti; via via maggiormente sciolti dal dovere dell'attenzione nelle retrovie, dove i più piccoli trovano modi festosi di gioco per celebrare anche loro la solennità.

Ci ritroviamo tutti, nuovo driver compreso, verso le 16,45 e finalmente partiamo! Suor Ida con la sua carica di ironia ci accoglie e rallegra il gruppo, che può battere i denti non solo per il freddo ma anche per un sorriso.

Dopo cena leggiamo per vie brevi, scorciatoie, il capitolo due della Laudato Si, quello che a partire dalla narrazione biblica, tenta una prospettiva integrale dei tre tipi di relazione: con Dio, con gli altri uomini, con la terra. Mi soffermo a lungo su un numero del documento e presento tre domande fondamentali, che spero non smettano mai di arricchire le loro idee.
La domanda di Dio ad Adamo: "dove sei?". A quale punto del viaggio sei arrivato?, per esempio. La seconda Dio la rivolge a Caino: "Dov'è tuo fratello?". La terza non è citazione biblica, ma ne deriva dalla descrizione continua di un Dio padre misericordioso, e l'ha rivolta a tutti il Papa durante la sua visita a Lampedusa. Di fronte alla morte dei migranti in mare: "Chi piange ancora questi morti?".

In fondo non vogliamo tutti restare umani?

Ma questa è già una quarta domanda, e chissà come rispondere di fronte al circolare di tanta paura in giro!

d onde

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