Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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sabato 11 agosto 2018

Custos, quid de nocte? Viaggio in Tanzania. 10 agosto 2018

Un black-out a Tosamaganga proprio la notte di San Lorenzo! Neanche le stelle aiutano. Spero che nel vicino ospedale di Ipamba il generatore sia partito. La carica insufficiente del cellulare condiziona la scrittura. "Sentinella, quanto resta della notte?" (Isaia 21,11).



Tosa è considerata la chiesa madre in questa regione. I benedettini tedeschi preferirono questa collina a quella di Iringa, per sancire una distinzione con il potere coloniale espresso dai militari del loro stesso paese.
Così nacque l'imponente chiesa di Tosa, per molto tempo sede anche della curia e del vescovo (in realtà per un pezzo soltanto amministratore apostolico). Le vicende belliche con la sconfitta tedesca (qui si scontrarono con gli inglesi del vicino Kenia) costrinsero alla fuga nel 1918 anche i religiosi. Una repentina richiesta di sostituzione trovò risposta nel giovane istituto dei padri della Consolata di Torino, che dal Kenia inviarono qui i primi missionari: un prestito per il regno di Dio. Era lo stesso anno 1918.

La storia procede e molte cose sono cambiate da allora, il paese e la chiesa sono cambiati. Quel processo iniziato dopo l'indipendenza ed il Concilio Vaticano II di fatto si sta completando solo adesso: numero di preti locali in aumento,  missionari in calo per anzianità o rientrati. Il Tanzania sta cambiando e non solo per gli indici di prodotto interno lordo in salita (come in salita la strada di una grossa fetta di popolazione che vede aumentare il divario con la ristretta cerchia dei molto ricchi, come in Italia).
Sono tuttavia le persone stesse che determinano e fanno sperare in un cambiamento, dal basso, con il loro comportamento, con le loro scelte.

Adam, attuale responsabile della Nyumba Ali, laureato in sociologia, si è dedicato per sei mesi a fare volontariato con una gratuità che Bruna, ci racconta in mattinata, non ha trovato in altri. E adesso che è stato assunto manifesta passione per il servizio educativo svolto per questi bimbi ben oltre gli orari lavorativi.
È lui a raccontarci che il bambino disabile era visto come punizione divina o causato dalla stregoneria, per queste ragioni non veniva accettato e abbandonato ai limiti della foresta. Se non lo si trovava più, si diceva che era stato un dono per Dio. Tuttora in alcuni villaggi lontani dai centri cittadini si ragiona così. (La schietta spiegazione stupisce: spesso sono cose che un tanzaniano non racconta a dei wageni, ospiti, come noi!).

 C è qualcosa che nasce sempre da sotto le foglie cadute in autunno, e questa speranza non può essere condivisa da chi guarda ancora tristemente agli alberi privi di foglie. Da sotto sta nascendo qualcosa di nuovo. Ne sono testimone anche per i giovani che stanno con me vivendo questo viaggio. Il black-out in fondo esiste solo per quelli che pensano la luce dipenda soltanto dalla corrente elettrica.

«Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo». (Atti 1, 11).

 d onde

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