Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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giovedì 22 marzo 2018

22 marzo: la Giornata mondiale dell’acqua

La natura ha la soluzione. È questa la chiave scelta dall’Onu per celebrare il World Water Day 2018, la Giornata Mondiale dell’Acqua che ogni 22 marzo richiama l’attenzione sull’importanza di valorizzare e proteggere le risorse idriche. Ricordare di non sprecare l’acqua, di non inquinarla, di conservare gli ambienti naturali umidi è un impegno che le Nazioni Unite sostengono dal 1992, coinvolgendo un numero sempre maggiore di persone, promuovendo attività concrete e supportando eventi in tutto il mondo.


L’edizione 2018 dell’iniziativa è dedicata al tema Nature for Water (La Natura per l’acqua) e si concentra sulle soluzioni che la Natura stessa ci offre per conservare e ripristinare il ciclo naturale dell’acqua, impedendo che la nostra più importante risorsa vada perduta.

La domanda di partenza è: possiamo ridurre inondazioni, siccità e inquinamento dell’acqua adottando soluzioni che abbiamo già in natura?

Quel che è certo è che gli ecosistemi danneggiati influenzano la quantità e la qualità dell’acqua disponibile per il consumo umano. I dati Unesco parlano chiaro: oggi 1,8 miliardi di persone vivono in terreni degradati o desertificati e 2,1 miliardi non dispongono di acqua potabile pulita. Dalle previsioni, la popolazione mondiale crescerà di 2 miliardi entro il 2050, comportando un aumento della domanda di acqua dolce del 30%. Un miliardo di persone in più potrebbe essere esposto a situazioni di “stress idrico” rispetto ad oggi. Alla mancanza dell’acqua si aggiunge il problema di quella sporca: almeno 1,8 miliardi di persone utilizzano fonti di acqua contaminate da escrementi e oltre l’80% delle acque reflue al mondo viene disperso nell’ambiente senza essere adeguatamente trattato.

La Giornata Mondiale dell’acqua vuole innanzitutto aprire una riflessione: la sfida che tutti dobbiamo affrontare è complessa e inevitabile, per questo dobbiamo ripartire dalla Natura e trovare in essa le soluzioni che ci offre.

Tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile del Millennio, il numero 6 riguarda proprio l’impegno nel garantire, entro il 2030, l’accesso all’acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari per tutti. Uno dei traguardi di questo obiettivo si ricollega anche alla Natura, impegnandosi a proteggere e risanare gli ecosistemi legati all’acqua, comprese le montagne, le foreste, le paludi, i fiumi, le falde acquifere e i laghi.


Ma le soluzioni devono coinvolgere anche le città e i cittadini: sarebbe auspicabile investire in infrastrutture “verdi” e dove possibile, armonizzarle con quelle “grigie”. La riforestazione, la difesa del corso del fiume e il risanamento delle paludi potrebbero essere degli investimenti utili per riequilibrare il ciclo dell’acqua e migliorare la salute umana e il suo sostentamento. Esempi virtuosi in tal senso vengono dallo Zimbabwe, dove lungo il fiume Sashane con dighe in terra battuta si aumenta la quantità di acqua immagazzinata dai cicli naturali. O ancora dal Rajasthan, in India, dove la rigenerazione delle foreste e dei terreni favorisce una ricarica delle risorse idriche sotterranee adeguata e duratura nel tempo. Mentre la Cina con il progetto “Città spugna” punta a sfruttare le soluzioni più all’avanguardia per riutilizzare fino al 70% dell’acqua piovana nelle aree urbane. Una dimostrazione di come ricerca, innovazione e impegno dei singoli e della collettività siano gli elementi chiave di un’economia efficiente e sempre più rispettosa dell’ambiente.

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