Timothy Radcliffe: “Nella vita moderna ci vorrebbe un’ora di silenzio al giorno”
Lei pensa che tutte le religioni siano
mezzi per raggiungere lo stesso luogo?
«Sarei lieto di dirlo, ma è oltre la
nostra capacità di comprensione. Siamo tutti in cerca di un’unica
verità. La vita eterna inizia adesso, quando amiamo qualcuno.
Morendo entriamo nel pieno mistero di un amore che già conosciamo.
Non è come prendere un treno da Oxford a Londra, non è andare da
un’altra parte, inizia qui e adesso».
La fede si può imparare?
«Sì e no. C’è chi crede in Dio e
chi è ateo ma tutti credono in qualcosa. Nell’amore, nella
democrazia. Da lì si può trovare un linguaggio comune».
In generale viviamo immersi nel dubbio.
E dubitare è segno d’intelligenza. L’intelligenza ha a che fare
con la fede?
«Nella tradizione cattolica fede e
ragione sono strettamente collegate.Nel XIX secolo fu dichiarato
ufficialmente che la fede nella ragione è parte della fede
cattolica. La fede può andare oltre la ragione ma mai contro la
ragione. Ecco perché la cristianità ha fondato le università di
Oxford e Cambridge e Parigi e Bologna e Madrid. La nostra fede
dovrebbe essere tanto intelligente quanto noi lo siamo in altri
campi. Un premio Nobel dovrebbe avere una fede all’altezza del suo
intelletto. San Tommaso d’Aquino, un domenicano, come me, è uno
dei maggiori filosofi dell’Occidente. Filosofia significa amore
della conoscenza e ogni religione rettamente intesa è anche saggia».
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