Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

Translate

martedì 4 dicembre 2018

Alla fine qualcosa ci inventeremo: autismo e inclusione (5 dicembre 2018)



Centro Studi Donati  

Tommy e gli Altri

 Alla fine qualcosa ci inventeremo
autismo e inclusione


 Mercoledì 5 dicembre 2018 - ore 21 
 Cinema Tivoli, via Massarenti 418 a Bologna
ingresso libero

  incontro  

con Marialba Corona, Simona Cascetti e Manuela Fontana dell'ANGSA-Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici di Bologna

  a seguire  

proiezione del film-documentario TOMMY E GLI ALTRI , scritto da Gianluca Nicoletti, regia di Massimiliano Sbrolla


L'autismo è ancora un tabù, che non si riesce ad accettare e che spesso si trasforma in vergogna. In Italia esistono solamente "bambini autistici", ma quando diventano grandi cosa sono? Dove vanno? Che fanno? Il film-documentario "Tommy e gli altri", scritto dal giornalista Gianluca Nicoletti, che sarà proiettato durante la serata, documenta il fatto che in Italia agli autistici adulti non è riconosciuto il diritto a una vita sociale.


Vogliamo creare una maggiore consapevolezza sul tema dell'autismo per contrastare l'isolamento e le discriminazioni di cui ancora sono vittime le persone con disturbo autistico e le loro famiglie. L'autismo è una realtà difficile da accettare e che spesso si trasforma in vergogna, specialmente quando è dimenticata dalle politiche sociali. Eppure secondo l'Istituto Superiore di Sanità sono più di mezzo milione le persone che in Italia sono affette da autismo o altre forme di neuro-diversità. «Anche queste persone hanno il diritto di avere un ruolo nella società», denuncia Gianluca Nicoletti, giornalista di Radio24 e padre di Tommy, «mentre i nostri figli sono socialmente utili solo quando diventano una retta, e pure salata, per chi li deve nascondere in qualche istituto dove vengono abbandonati e trattati come bestie». «Purtroppo - spiega Stefano Belisari, conosciuto come Elio del gruppo "Elio e le Storie Tese", genitore di un bambino autistico - nella ricchissima e avanzatissima Lombardia queste persone sono abbandonate completamente alle proprie famiglie che devono farsi carico di tutto, delle spese per i trattamenti, della mancanza di inclusione e del dover affrontare, senza strumenti validi, le prospettive per il futuro. In Lombardia ci sono norme che potrebbero migliorare tantissimo tutto questo. Basta volerle applicare». «Oggi i genitori dei ragazzi autistici hanno pochi aiuti istituzionali», spiega Nicoletti, «e spesso la disperazione li porta a rivolgersi a ciarlatani, maghi, esorcisti, sottoponendo i propri figli a terapie che di scientifico non hanno nulla, tipo cure con le cellule staminali, purificazione del sangue, ma che servono solo a spendere valanghe di quattrini». In Italia esistono solamente "bambini autistici", ma quando diventano grandi cosa sono? Dove vanno? Che fanno? Per dare risposte concrete a questa domanda un padre, Gianluca Nicoletti, e il figlio Tommy effettuano un viaggio che li porta in giro per tutta Italia a conoscere "gli altri", ovvero gli autistici adulti come Tommy a cui non viene più riconosciuto il diritto a una vita sociale, quelli che ancora vivono in casa con i genitori, quelli che prima o poi saranno destinati a essere considerati solo in ragione di "una retta" che lo Stato paga a strutture che tanto ricordano i più detestabili luoghi di segregazione del passato. Nelle famiglie visitate madri e padri raccontano la loro giornata con i loro ex bambini da cui emerge la solitudine, l'abbandono da parte delle istituzioni e l'angoscia di non trovare una risposta alla domanda: "che sarà di nostro figlio quando io non sarò più accanto a lui?" Alcuni tra loro però non si rassegnano, progettano, sognano immaginano le loro città dell'utopia dove i figli potrebbero avere dignità di vita e reale inclusione sociale.


Info: Centro Studi Donati
www.centrostudidonati.org - gdonati@iperbole.bologna.it  
   

Nessun commento:

Posta un commento