Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

Translate

sabato 7 aprile 2018

Impulso della carità! Tra i profughi in Anatolia-Turchia (11 aprile h.21 Centro Poma)

Impulso della carità” riporta un volantino a segnalare le azioni caritative in atto e che ci viene affidato da John Sadredin, direttore di Caritas Anatolia, al nostro arrivo a Iskenderun lo scorso 30 gennaio. Sembrava quasi fosse titolo al nostro itinerario (siamo partiti in quattro) per quella zona della Turchia che dà nome alla Vicaria Apostolica il cui vescovo attualmente è padre Paolo Bizzeti.

La Vicaria dell'Anatolia occupa un territorio vasto oltre metà del paese, per i circa 3000 cattolici presenti ci sono 8 preti e 5 suore! Con le altre confessioni cristiane il numero sale a 100.000/120.000. Dei 4 milioni circa di profughi (neanche sui numeri c'è accordo), 60.000 sono cristiani! L'accordo turco con l'Unione Europea, i cui alti ideali fondativi qua vede naufragare in un prezzo pagato in denaro per tenere lontane le persone in fuga dalle guerre, ha fatto salire così tanto il numero. Come accade anche per altre questioni, il Medio Oriente finisce per essere un pettine a cui arrivano i nodi e le contraddizioni di tante diplomazie e poteri sparsi nel mondo.

Mercoledì 11 aprile alle ore 21 al Centro Poma (via Mazzoni 8 Bologna) ne vogliamo parlare insieme in un incontro pubblico per raccontare la visita ai progetti avviati con il fondo donato dalla nostra diocesi, e anche del dono di poter vivere alcuni giorni con profughi cristiani dalla Siria e dall'Iraq.

I progetti che abbiamo visitati vanno dal sostegno immediato con pacchi alimentari (ogni mese oltre 200 famiglie), affitti e borse per universitari (queste ultime oltre una sessantina), a quello spirituale per i cristiani dispersi in tanti piccoli centri dell'Anatolia senza la presenza di qualche chiesa cristiana; c'è poi tutto l'impegno profuso per la scolarizzazione e nei corsi per apprendere una qualche professionalità.

L'incontro con le comunità locali e quelle dei profughi ci aiutano anche ad aprire gli occhi: “Le comunità cristiane – ci dice padre Bizzeti - qui in Turchia sanno cosa vuol dire vivere da minoranza accanto all'Islam.”. Ecco perché è così importante esserci come Chiesa, anche italiana, per una reciproca solidarietà fatta non solo di sostegno economico per i progetti della locale Caritas, ma anche di aiuto a capire cosa significhi oggi essere cristiani nelle nostre terre: a volte una vuota presunzione o l'attaccamento nostalgico ad un glorioso passato, ci illudono che essere cristiani significhi vivere quieti e a difesa delle proprie posizioni. Ad una settimana dalla Pasqua, sarebbe bene compiere la svolta missionaria della nostra vita cristiana: Per cosa o per chi spendiamo la nostra vita? Il Risorto ci incontra per fare memoria che Lui la vita l'ha donata a noi. Charitas Christi urget nos scrive San Paolo ai Corinti, e da battezzato inizia subito ad annunciare, perchè è lo stesso vento che spinge alla carità umana, alle esigenze di giustizia e di pace, all'ascolto ecclesiale di colui che tanto ci ha amato da dare la vita per noi.

don Francesco Ondedei

Nessun commento:

Posta un commento