Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

Translate

mercoledì 2 agosto 2023

VIAGGIO IN EGITTO - 2 AGOSTO - IL DELTA DI OGNI COSA

 



L'abbiamo studiato tutti: il fiume Nilo sfocia nel Mediterraneo con un delta. Un incontrarsi di acque dolci e salate meno violento di una foce ad estuario. Il delta genera uno spazio morbido, misto, di intersezione dove le cose diverse possono anche convivere. 

Oggi e domani saremo ad Alessandria. Domani sera a Luxor, per ripartire sabato dal Cairo e rientrare a Bologna. Ecco il nostro delta, come concluderemo i giorni in Egitto del viaggio missionario. Abbiamo ripreso contatti passati e ne abbiamo generati di nuovi. 


E dunque...

Poco dopo le sette usciamo dal Cairo e scendiamo dal Mokattam: la città è sotto la cappa grigia dello smog. Oggi caldo in ascesa, non c'è vento. Ancora il traffico non congestiona le strade, i ponti, gli svincoli e lo vediamo aumentare solo perché dovendo attraversare la città il tempo passa e alle 7.45 si sono formati i cappannelli a bordo strada di chi aspetta bus, minibus, taxi. 

I palazzi, oltre le barriere delle strade, in questi momenti si garantiscono il posto maggiormente visibile. Sui tetti un esercito di antenne se ne sta come pinguini tutti rivolti nella medesima situazione. Sparpagliati sui lati dei palazzi scorrono cavi per l'energia, disordinati, accumulati, sparsi sulla facciata del palazzo come una vecchia ragnatela strappata e abbandonata dal ragno. Giganti immobili e cariati, non stanno a contare chi entra e chi esce dalla città. 22 o 25 milioni di persone, giorni o notti, qual è la differenza? 


Passano quasi due ore, ed entriamo nella regione di Beheira, una zona di coltivazioni e fabbriche con ciminiere altissime. Ce ne sono tante concentrate nella zona tra il monastero di San Teodosio e quello di San Macario.

E le oasi che troviamo al loro interno contrastano con il mondo intorno, o forse è proprio questo che deve risaltare! Questi due monasteri che visitiamo, il primo femminile il secondo maschile, ci manifestano l'ospitalità come segno distintivo del loro essere monache e monaci. Non chiedono non vogliono non presentano conti. Ti accolgono, ti illustrano e semmai ti lasciano partire con doni. Al San Macario riceviamo da Mercurius, il monaco che ci guida, a passare con loro un po' di tempo. Davvero ne usciamo edificati della loro umanità umile. Con il monaco abbiamo modo di parlare con gioia e positivamente del Papa Francesco, di come sia riuscito con due gesti ad aprire una porta che dall'altra parte non vedevano l'ora di aprire. Non hanno chiesto nulla, ci hanno dato tutto. Forse per questo non mancano vocazioni: i monaci sono 120.


Verso Alessandria ripartiamo circa le 11.30. e dopo un'ora e mezza stiamo per entrare nella città portuense. Per un po' teniamo alla nostra destra raffinerie e pozzi di petrolio. Poi senza soluzione di continuità, filari di giunchi e canneti cingono specchi di acque nei quali pescatori solitari sulle loro barchine, stanno sistemando per la pesca. Poi entriamo nella città alveare, dove i palazzi sono cresciuti in altezza contro ogni regola: su strade di sei metri, si costruiscono case al massimo di tre piani. Di fronte a noi stanno palazzine di almeno 6 piani. Facilmente superano i 10. Più di 5 milioni di abitanti, la seconda città dell'Egitto non ha in previsione lo sviluppo di strade come al Cairo, perciò le strade sono perennemente intasate di auto e i clacson sono una sequenza di suoni anche loro in coda per farsi sentire.


Prima tappa la biblioteca ricostruita, un immenso trionfo di spazio descritto da forme geometriche ottenute con i vari piani digradanti a terrazza uno sull'altro, scale ovunque, legno e libri. L'effetto che lascia è quello di essere immensa.


Nella visita ci ha accompagnato Mohsen, futuro prete sposato, già incontrato sabato scorso, ed oggi sarà anche colui che ci ospita a pranzo. Conosciamo la mamma, qui in ferie dagli Stati Uniti, arrivata per conoscere la nuova nipotina. Conosciamo poi la figlia e la moglie, che attende un altro bimbo. "È lei la mia forza" dice Mohsen. Ci hanno preparato pesce, sia del Nilo che del mare.


Quando ci accompagna alla casa delle suore di Saint Vincent de Paul sono le 18 passate, e tutto quello che resta del giorno è il nostro bisogno di fermarci e riposare.

1 commento: