Il racconto
C'era una volta un re di un regno il cui nome ora non posso più ricordare. Un giorno questo re vide arrivare nella sua terra una lunga carovana, e comprese che era una carovana degna di un re suo pari. Erano non uno bensì tre, originari dell'oriente e in cammino di ritorno verso casa. Deviando il loro cammino erano finiti nel deserto, e quindi nel suo regno. Questi re gli parlarono di un altro re che era nato. un re che era Dio stesso. lo avevano visto bimbo appena nato. Il re si scandalizzò e diede loro solo un'ospitalità frettolosa. Dopo pochi giorni li congedò indicandogli la strada giusta.
Il re fece un'indagine perché una cosa lo aveva turbato moltissimo: "chi è stato a fare piccolo il re-dio?". I suoi detective gli portarono i maggiori indiziati: l'astuzia, l'orgoglio, la disobbedienza, e molti altri. Tutti si rivelarono falsi. Finché un nipotino del re che ascoltava disse al nonno: “io sono piccolo ma c'è qualcuno che comunque mi ama lo stesso!”. Il re comprese che quella era la risposta:
ciò che aveva fatto piccolo il re-dio era stato l'amore! Il re ordinò di fare altrettanto e che tutto il suo regno si facesse piccolo piccolo per amore. È inutile che andiate in cerca di questo re e del suo regno: potrebbe essere proprio sotto i vostri occhi, ma per vederlo bisogna che anche voi vi facciate piccoli per amore!
Mettere qualche puntino sulle “I”
Avvento: terzo tempo: la misericordia.
Quella in cui il Signore fa riposare la storia! Il re Davide è tutto preoccupato perché il Signore non ha un luogo dove dimorare ma non si rende conto (o forse si?!?) che dietro il suo desiderio c’è la volontà di racchiudere Dio in una scatola, quasi fosse un genio della lampada sempre pronto ad accogliere le richieste del suo padrone! “Forse tu mi costruirai una casa perché io vi abiti? …(io) ti darò riposo da tutti i tuoi nemici.” In particolare dal nemico più pericoloso, dal vero giudice che temiamo di più perché è inflessibile: noi stessi! La misericordia di Dio è il Suo giudizio su di noi.
E oggi ascoltiamo nel brano di vangelo, quale “casa” il Signore stia preparando. Dal “mistero avvolto nel silenzio per secoli eterni”, un angelo, Gabriele il migrante, porta un annuncio meraviglioso ad una ragazza. Roba da non crederci! Nel vangelo secondo Luca la contrapposizione con l’annuncio che riceve Zaccaria (appena i versetti precedenti quelli che ascolteremo oggi) è talmente netto che balza agli occhi la libertà con cui si muove Dio nella storia. Da Gerusalemme sede del tempio a Nazareth dispersa nella Galilea delle genti, cioè dove gli ebrei dovevano convivere con ampia presenza di popolazione pagana. Dal sacerdote, uomo, detentore del sacro di fronte al popolo, ad una ragazza, già definitivamente orientata al matrimonio, donna del popolo di Israele. Il luogo sacro non è una costruzione umana, ma il tempio, dove Dio dimora ed incontra le persone, è l’essere umano stesso. La relazione con Dio non è appannaggio di pochi, ma di chiunque apra la propria vita alla parola del Signore: “Rallegrati piena di grazia!”. Così Dio ha proceduto nella storia e procede tuttora: a fianco dei piccoli, dei poveri, degli invisibili, dei dimenticati. Si tratta solo di capire da che parte stare se vogliamo lasciarci scompigliare la vita dall’inedito divino!
“Il Signore è con te”: non al posto tuo! Direi che per Maria questo è chiaro. Il Signore non è il grande burattinaio, e questo essere con Maria, le permette di entrare nel futuro di Dio. Il turbamento che manifesta è un consapevole segno di sapere che se entra in questo futuro, si immetterà sulla strada di tanti che l’hanno preceduta. Ieri Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosé. Oggi ci sei tu! Figure bibliche altissime, ma quello che potrà apportare lei, non lo potrà compiere nessun altro.
C’è un riverbero anche per le nostre vite, in questo tempo di una pandemia che non smette di preoccupare e farci piangere, e che nel grande anno cominceremo a guardare come qualcosa che ha segnato più di un cambiamento stabile alla vita e alle nostre relazioni (ripensare e inventare il nuovo sarà il gradito compito di oggi), questa ragazza ci ricorda che tutte le nostre azioni hanno un peso su questo pianeta e per l’umanità. “Sei tu l’alleata di Dio!”.
Buon Natale
D onde
Le letture
Dal secondo libro di Samuèle 7, 1-5.8b-12.14a.16
Il re Davide, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all’intorno, disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio sta sotto i teli di una tenda». Natan rispose al re: «Va’, fa’ quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te».
Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’ e di’ al mio servo Davide: “Così dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa.
Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio.
La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”».
Dal Salmo 88
Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».
«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono».
«Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”.
Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele».
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 16, 25-27
Fratelli,
a colui che ha il potere di confermarvi
nel mio vangelo, che annuncia Gesù Cristo,
secondo la rivelazione del mistero,
avvolto nel silenzio per secoli eterni,
ma ora manifestato mediante le scritture dei Profeti,
per ordine dell’eterno Dio,
annunciato a tutte le genti
perché giungano all’obbedienza della fede,
a Dio, che solo è sapiente,
per mezzo di Gesù Cristo,
la gloria nei secoli. Amen.
Dal vangelo secondo Luca 1, 26-38
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
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