Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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domenica 6 dicembre 2020

IL FILO D’ERBA (Commento alle letture della II Domenica di Avvento – ANNO B)

Il racconto


Un uomo decise di visitare la propria città e uscendo di casa incontrò il proprio vicino. Era festante e allegro perché aveva ottenuto un buon raccolto di uva dai suoi campi nella solatia collina del paese e avrebbe spremuto un vino carico e godibile tra gli amici per quei chicchi abbeverati al sole e tanto zuccherini. 

L’uomo che esce di casa porta con sé un piccolo fazzoletto di stoffa: “guarda se in questo panno può esserci la tua gioia!”. L’altro guardò e disse: “Ci manca qualcosa!”. Corse in casa e tornò per riempirlo con un buon pezzo di formaggio, alcune focacce ed una bottiglia di vino.

Proseguendo per altri quartieri incontrò una donna, aveva una mano stretta a quella di un bimbo ed uno sguardo amorevole su di lui. Si salutarono mentre il bimbo prendeva dalla madre un dinosauro di plastica in miniatura. Offrì al bimbo una focaccia ed in cambio ricevette un filo d’erba che il bambino raccolse ai suoi piedi. “Ma questo vale molto, cosa mi dai di resto?” disse il piccolo. “È bellissimo!” rispose l’uomo. “Sicuramente vale tanti soldi, ecco tieni ti do altra mezza focaccia!”. La madre sembrò voler rifiutare quell’ulteriore offerta ma l’uomo con gli occhi accennò che andava bene così. SMACK! Fece con le labbra il figlio rivolto al signore. Aprendo il fazzoletto di fronte alla madre l’uomo chiese: “Guarda se qui può esserci la tua gioia?”. Lei sorrise e disse di si. L’uomo fece attenzione che il filo d’erba non volasse via richiudendo i lembi del panno e riprese il cammino.

Nel quartiere più vicino al suo, durante il ritorno, l’uomo incontrò un’ultima persona. Nel fazzoletto erano rimasti il bel pezzo di formaggio, il filo d’erba, un volantino che pubblicizzava nuovi sorti umane e progressive, alcuni semi di girasole. Un uomo gli si parò d’innanzi con il volto oscurato dalla rabbia e le labbra aggressive come una ghigliottina. “Dimmi perché doveva capitare questo? Cosa ho fatto di male? Continua a piovere scarsamente e il mio socio mi ha lasciato, i campi sono aridi ed il raccolto è quasi andato perduto!”. L’uomo che esce di casa aprì il fazzoletto e gli chiese: “guarda se qui ci può essere la tua gioia!”. Fu incuriosito dal volantino e per un attimo smise di piangere. Gli raccontò che aveva incontrato molti operai in sciopero non lontano da lì, la fabbrica chiusa, il lavoro fermo. Con l’aiuto del volantino poté offrirgli le indicazioni necessarie su come convincere quegli uomini ad aiutarlo a portare acqua fino al suo campo. “Non era nei nostri programmi lottare così, ma ci sembra giusto non lasciarti solo!”. E andarono insieme. L’uomo si prese dal fazzoletto anche il vino per festeggiare insieme a fine giornata.

Infine rientrò a casa dopo avere girato la città. Ora non c’erano più strade ma volti, non più quartieri ma persone. Sedette al tavolo. Un topolino uscì dal muro e si mise a fissarlo. Allora aprì il fazzoletto: “Ecco, anche per te un pezzo di questa giornata!”. Divise il formaggio in due e metà ne diede al topino, che rientrò con la spesa fatta per tutta la famiglia. Il filo d’erba lo mise come segnalino tra le pieghe di un libro che era solito leggere tutti i giorni, mentre i semi decise di piantarli in una piccola aiuola ridosso al muro di ingresso della casa, che dopo un giorno come quello non poteva essere più come la immaginava prima. Al termine di ogni cosa si mise a letto e si addormentò.



Mettere qualche puntino sulle “I”


Avvento: primo tempo: la profezia.


Tutti i testi di questa seconda Domenica di Avvento hanno il profilo aperto e sorridente della profezia: aperto perché abbiamo ancora tempo per scrivere meglio il futuro, sorridente perché il Signore non è di fronte a noi come il maestro severo ma come -oserei dire- il compagno che ci facilita il compito! (PS del politicamente corretto: non vorrei incentivare un uso errato dell’amicizia, ma rischio poco perché so di non avere che lettori intelligenti tra aspiranti sopravvissuti delle scuole medie e superiori e spero che tra gli adulti la pratica di scoppiazzare sia stata superata da un pezzo!).


Amore e verità s’incontreranno,

giustizia e pace si baceranno.

Il versetto del salmo pone accanto l’una all’altra parole che noi, solo per formalità sintattica, sappiamo disporre su un foglio di carta l’una dopo l’altra. Tenerle insieme, farle prossime l’una insieme all’altra, non può essere frutto solo di una regola. Eppure un buon consiglio la Parola ce l’ha sempre offerto: fare in modo che il foglio su cui tracciamo quelle parole sia la nostra vita. Non è forse il Dio della viva Parola e non della lettera morta il volto ed il Dio che Gesù ci ha fatto conoscere?


Il primo versetto del Vangelo secondo Marco è ben più che un indice, dove attraverso i “nomi” di Gesù si preannuncia la scansione della sua vita (Cristo lo chiamerà Pietro in 8,29 e il Centurione potrà indicarlo con un nome che a lui sarebbe ignoto in 15,39) verso il riconoscimento finale come Figlio di Dio. 

C’è l’idea del partire per un viaggio (e se questi suoi primi versetti volessimo metterli in parallelo con gli altri sinottici, potremmo asserire che il Natale secondo Marco è “iniziare a camminare nella vita prossimi a Gesù se vogliamo incarnarci come lui nella storia”).

C’è pure un forte iato tra quelle parole ed il modo in cui noi potessimo sin da subito riversarci dentro significati sbiaditi dalle nostre noiose abitudini, dallo sbadiglio ricorrente di preghiere senza più motivazioni né forza, dagli sbagli che vogliamo giustificare e cerchiamo complici divinità che ci scarcerino a buon mercato!

Marco lascia indeterminate le parole che altrove si appoggiano su un articolo determinativo. Qui invece abbiamo: “Principio della bella notizia di Gesù, un inviato, figlio di un Dio.”. Il livello di straniamento che questa indeterminatezza ci può provocare è direttamente proporzionale a quanto siamo assuefatti dai nostri pregiudizi e decidiamo chi o cosa abbiamo di fronte prima ancora di conoscerlo!

Questo Gesù è quello che ti porta la notizia fondamentale per la tua vita, ma non è come l’inviato di Dio che ti eri immaginato, né annuncia il Dio, di cui è figlio, che corrisponda a quei volti che avevi costruito prima di conoscere Gesù.


Consolazione, giustizia, misericordia, inclusione (“raddrizzate le vie” perché siano accessibili a tutti!), nuovi cieli e nuova terra, magnanimità, pace: i termini echeggiano da una lettura all’altra e Giovanni il Battista ne diventa il portatore sicuro. Sicuro di poter dire che quello che annuncia non è ciò che dovrà nutrire il loro sguardo in ricerca. Quell’acqua con cui battezzava serviva a preparare l’incontro con uno che non sarebbe stato come se lo aspettavano. Lui, Giovanni, agiva perché le azioni senza strada e senza meta (peccare è mancare il bersaglio!) smettessero di essere la mappa con cui si cercava la vita. Ma il volto della vita non era il suo! E quello che viene dopo di lui, Gesù, lascerà imbarazzato lo stesso Battista, tanto era differente da come se lo era immaginato. Del resto come fai a immaginarti uno che è capace di trasformare con il suo Spirito i cuori di pietra in cuori di carne?


Buon Avvento, buona Domenica


D onde 


Le letture


Dal libro del profeta Isaia 40, 1-5.9-11


«Consolate, consolate il mio popolo

– dice il vostro Dio –.

Parlate al cuore di Gerusalemme

e gridatele che la sua tribolazione è compiuta,

la sua colpa è scontata,

perché ha ricevuto dalla mano del Signore

il doppio per tutti i suoi peccati».

Una voce grida:

«Nel deserto preparate la via al Signore,

spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.

Ogni valle sia innalzata,

ogni monte e ogni colle siano abbassati;

il terreno accidentato si trasformi in piano

e quello scosceso in vallata.

Allora si rivelerà la gloria del Signore

e tutti gli uomini insieme la vedranno,

perché la bocca del Signore ha parlato».

Sali su un alto monte,

tu che annunci liete notizie a Sion!

Alza la tua voce con forza,

tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.

Alza la voce, non temere;

annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!

Ecco, il Signore Dio viene con potenza,

il suo braccio esercita il dominio.

Ecco, egli ha con sé il premio

e la sua ricompensa lo precede.

Come un pastore egli fa pascolare il gregge

e con il suo braccio lo raduna;

porta gli agnellini sul petto

e conduce dolcemente le pecore madri». 

    

Dal Salmo 84


Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

    

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:

egli annuncia la pace

per il suo popolo, per i suoi fedeli.

Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,

perché la sua gloria abiti la nostra terra. 


Amore e verità s’incontreranno,

giustizia e pace si baceranno.

Verità germoglierà dalla terra

e giustizia si affaccerà dal cielo. 


Certo, il Signore donerà il suo bene

e la nostra terra darà il suo frutto;

giustizia camminerà davanti a lui:

i suoi passi tracceranno il cammino.


Dalla seconda lettera di san Pietro apostolo 3, 8-14


Una cosa non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno. Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza. Egli invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi. 

Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli spariranno in un grande boato, gli elementi, consumati dal calore, si dissolveranno e la terra, con tutte le sue opere, sarà distrutta. 

Dato che tutte queste cose dovranno finire in questo modo, quale deve essere la vostra vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveranno e gli elementi incendiati fonderanno! Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia. 

Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia. 

  

   

Dal Vangelo  secondo Marco 1, 1-8


Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. 

Come sta scritto nel profeta Isaìa:

«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:

egli preparerà la tua via.

Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore,

raddrizzate i suoi sentieri»,

vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 

Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 

Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».


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