Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

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giovedì 29 giugno 2017

Vincere la violenza con i colori: Pachuca, Messico

“Approdato in una cittá di nome Pachuca de Soto, che ai piu risulterá sconosciuta, comprensibilmente, ma che mi ha affascinato per una vicenda piuttosto singolare, e per molti versi radicalmente latina. Capitale dello stato di Hidalgo, a 2 ore a nord da Cittá del Messico, Pachuca é soprannominata la “Bella Airosa” o la Fidanzata del Vento, per la moltitudine di correnti d’aria che soffiano da nord-est durante tutto l’anno, regalando un clima mite e gradevole. La zona é anche famosa per le ricche miniere di metalli preziosi, che attirarono una nutrita folla di immigranti inglesi sul finire del ‘800 (e da cui si ereditarono passioni quali il calcio, il tennis o il golf), e la Barbacoa, specialitá culinaria a base di montone.


Una cosa, però, su tutte, mi ha letteralmente stregato lo sguardo: il murales di Las Palmitas. Attenzione, non una semplice pittura urbana, bensí il piú grande, maestoso, sfolgorante murales di cui sia stato testimone! Un autentico arcobaleno di colori che si sviluppa tridimensionalmente sulle pareti delle case di un intero quartiere, riqualificandolo come una sorta di parco di intrattenimento. Un tenero abbaglio, una carezza alle pupille dei visitatori che poco a poco hanno iniziato a mostrare interesse verso l’opera.

L’impatto visivo del barrio é davvero surreale, tanto quanto la sua storia. Si, perché Palmitas era uno di quei quartieri a bollino rosso, giudicati pericolosi per gli innumerevoli casi di violenza e criminalitá incontrollata che quotidianamente si consumavano per i suoi vicoli stretti e traditori.
Ci sono voluti ben 7 mesi di lavoro, per dipingere i 20.000 metri quadrati delle 209 case che compongono il quartiere e convertirli in un’enorme tela d’arte unica nel suo genere: il macro murales piú grande di tutto il Messico.

A distanza di qualche anno dalla fine dei lavori il bilancio è più che positivo. Il tasso di criminalità è diminuito del 69% durante la realizzazione del murales. Da 56 incidenti registrati nel 2012, si è scesi a 44 nel 2013, 34 nel 2014 e solo 12 nel 2015, una volta terminata l’opera. Anche i casi di furto o rapina si sono ridimensionati drasticamente, da 42 a 11 nello stesso periodo, mentre gli illeciti amministrativi sono passati da 48 nel 2012 a 7 nel 2015.

Nel frattempo Pachuca non smette di tingersi di nuovi colori. Ad oggi in città si contano più di 20 murales urbani, eseguiti, legalmente, da artisti di ogni angolo del Messico. Opere d’arte che trasformano colonie fatiscenti in mete turistiche, e con esse la percezione di un luogo negli occhi di chi osserva. Naturalmente il Messico è un paese estremamente complicato e non sono le sfumature di colore della Bella Airosa a sradicare la piaga della criminalità e della violenza feroce che colpisce tante, troppe zone del paese. E neppure, credo, sia l’obiettivo del progetto quello di mascherare la povertà. Ma proprio per questo, l’esempio di Pachuca serve a dare fiducia, a riassegnare un volto alle persone vittime di tanti abusi. Un monito contro chi l’integrazione di quelle persone non la vuole e non l’ha mai voluta."


Il racconto intero di Marco Grisenti lotrovi su Unimondo

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