Papa Francesco

"Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno." Papa Francesco

Translate

lunedì 5 aprile 2021

Resurrezione: un futuro aperto (commento al Vangelo della Pasqua Gv 20, 1-9)

Dal Vangelo secondo Giovanni (20, 1-9)


Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

“hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!”

Il primo annuncio pasquale è…una tomba vuota! Nell’idea che ormai Gesù fosse morto, non trovarlo più nel sepolcro ha come prima reazione uno stupore incredulo ed un sentimento di perdita, come se avessero sottratto ai discepoli qualcosa di dovuto: almeno lasciateci il suo corpo! Scopriremo dai vangeli dei prossimi giorni che anche chi era contro Gesù penserà lo stesso, attribuendo tuttavia il furto ai suoi fedeli! 
Che fregatura quando ci aspettiamo di trovare una cosa ed invece scopriamo che c’è niente di quello che ci era promesso. Come se ormai unica speranza rimasta fosse il custodire un corpo morto! 
La speranza cristiana è un tantino differente. Non assomiglia ad una frase fatta che provi a rassicurare come un colpetto sulla spalla dato per dovere a qualcuno cui, per la difficoltà del rimanergli vicino e trovare le parole giuste, diciamo “va tutto bene!”. La consolazione di una speranza sicura è la prova di un legame affidabile. Se io mi sento consolato è perché qualcuno resta vicino a me e non se ne va via dopo avermi detto parole che potrebbero ridarmi la vita come “andrà tutto bene!”; “tu ci riuscirai, ce la puoi fare!”. 
La tomba vuota inizia a parlarci di una speranza che non si fonda sui ricordi di un bel tempo andato, quando per esempio il maestro, Gesù, aveva folle dietro a sé, faceva miracoli, incantava con le sue parole. È una speranza inedita, che ci mette in attesa di cose più grandi di quelle, cose di cui Gesù ha parlato ma che anche ha vissuto e testimoniato. Non ci ha detto: “restate!”, ma “andate!”. Una speranza che ci renderà pronti ad agire al tempo opportuno, anche se dovremo lottare per testimoniarla, abbattendo i muri di separazione dei nostri privati interessi, delle mediocrità egoistiche, degli egoismi figli di una smisurata rabbia da abbandono. La tomba vuota non è il furto del nostro passato, ma la promessa di un futuro aperto, non scritto già. Un futuro che ha come compagnia quella di Gesù, ormai Vivente!

4 aprile 2021

Nessun commento:

Posta un commento